Rifiuti Zero: “Entro il 2020 |niente più discariche”

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14 Ottobre 2013, 16:26

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PATERNO’- Un mondo senza discariche e spazzatura? A quanto pare non si tratterebbe solo di fantascienza o mera utopia, ma di un vero percorso di cambiamento frutto degli sviluppi della strategia internazionale Zero Waste, nel nostro paese meglio conosciuta come “Rifiuti Zero”. Questo il tema di cui si è discusso ieri nel corso di un incontro, organizzato a Paternò da Paolo Guarnaccia, docente all’Università di Catania di Agricoltura Biologica e membro del direttivo regionale dell’associazione Rifiuti Zero Sicilia. Associazione che si prefigge l’ambizioso obiettivo di promuovere con ogni mezzo il processo di azzeramento entro il 2020 del conferimento di rifiuti nelle discariche o del loro incenerimento.

“Paternò – ha spiegato Guarnaccia a LiveSiciliaCatania – dopo avere subito la lacerazione legata al progetto di costruire un inceneritore nella Valle del Simeto, una battaglia che spacco in due la comunità, e i problemi di cumuli di rifiuti che stanziavano nelle strade, ha bisogno di un riscatto. A Capannori – dice – in provincia di Lucca, sono già riusciti ad avere significativi risultati, e Paternò ha caratteristiche rurali analoghe. Quindi, è possibile farne un laboratorio mondiale di sostenibilità ambientale, aderendo alle strategie di rifiuti zero per avere un paese – ha concluso – pulito e all’avanguardia.”.

Secondo il sistema Rifiuti Zero non esisterebbe un mondo in cui si produrrebbero rifiuti, ma solo uno in cui è potenzialmente possibile rimetterli in circolo, riciclando, appunto, tutto quello che normalmente finirebbe nelle discariche. Un cambiamento di portata epocale possibile, però, solo attraverso un’organizzazione capillare di “buone pratiche”. Tutta la comunità, infatti, è chiamata a collaborare fattivamente per attuare una sostenibilità ambientale. Ma ecco solo alcuni dei passaggi chiave verso la Rifiuti Zero: Separazione alla Fonte: organizzazione ottimale della raccolta differenziata ad opera dei cittadini; Raccolta porta a porta, come unico sistema efficace per raggiungere in breve tempo e su larga scala quote di raccolta superiori al 70 %; Compostaggio: realizzazione di un impianto in aree rurali; Riciclaggio: realizzazioni di impianti di riciclo finalizzati alla reintroduzione nella filiera produttiva; Riduzione dei Rifiuti: compostaggio domestico, niente stoviglie in plastica, bere acqua del rubinetto, utilizzo pannolini lavabili, acquisto di bevande, detersivi e detergenti alla spina; Tariffazione puntuale: far pagare le utenze sulla base dei reali rifiuti non riciclabili prodotti. Insomma, tutto questo insieme ad altre poche accortezze costituirebbero i principi cardine della Zero Waste. “Buone pratiche” che una volta attuate porterebbero entro il, neanche tanto lontano, 2020 ad un azzeramento dei rifiuti. Un percorso non certamente semplice, e la cui complessità non è di facile lettura.

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Del sistema Rifiuti Zero se n’è occupato Paul Connet, ovvero il più importante protagonista in campo nella diffusione mondiale delle strategie Zero Waste, nel libro “ Rifiuti Zero – Una Rivoluzione in corso”. L’autore, infatti, racconta dei crescenti successi di questo rivoluzionario cambiamento, avvalendosi anche del contributo di diversi pionieri del settore, tra cui i due esperti italiani Rossano Ercolini, vincitore del Goldman Environmental Prize 2013 e presidente del Zero Waste Europe e di Patrizia Lo Sciuto, coordinatrice di Zero Waste Italy, entrambi presenti nell’ incontro di ieri. “ La nostra Italia – ha spiegato Ercolini – è bella e disgraziata. Il paese dei grandi contrasti: trovi il meglio e trovi il peggio. Ma noi abbiamo condotto una battaglia incredibile contro i mega inceneritori di Totò Cuffaro, e abbiamo vinto la nostra sfida al Comune di Capannori. Tuttavia, sconfitti gli inceneritori – ha aggiunto – siamo arrivati alle dittature delle discariche. Chi gestisce la discarica non può gestire anche la raccolta. La battaglia contro le discariche – hanno precisato Ercolini e Lo Sciuto – è una battaglia contro la criminalità organizzata, perché i rifiuti sotterrati in esse rappresentano una ricchezza inesauribile per i delinquenti. Ma questo – hanno continuato – è un problema che riguarda il nord così come il sud, e anche la città di Paternò in questo caso. Ma proprio nel sud c’è una maggiore apertura all’ipotesi di dare seguito al sistema Rifiuti Zero, questo perché l’idea rappresenta una straordinaria opportunità di riscatto. Ma occorre – concludono – il contributo di tutti”.

 

 

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14 Ottobre 2013, 16:26

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