20 Luglio 2011, 13:24
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C’è già un emendamento per il credito d’imposta alle imprese da 150 milioni. Ma la riforma delle Asi (“Costituzione dell’istituto regionale per lo sviluppo delle attività produttive”), in Aula non decolla. Ieri il via libera dalla Commissione Bilancio alla modifica al ddl che garantirà le misure di sostegno alle imprese previste dal credito d’imposta, bloccato dal venir meno dei fondi Fas che il governo nazionale non ha ancora concesso alla Sicilia. Con esso si autorizza l’assessorato dell’Economia a stipulare con la Banca Europea degli investimenti (Bei) una linea di credito di 150 milioni di euro: 60 da utilizzare entro il 31 dicembre e 90 entro l’anno successivo. La norma era fra quelle già inserite nel maxiemendamento alla legge finanziaria che fu ritirato prima dell’approvazione nello scorso mese di aprile.
“Il blocco dei fondi determinato dal governo nazionale – ha commentato l’assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao – non può precludere alle imprese questa opportunità di investimento e di crescita. La commissione Bilancio ha accolto col voto odierno la proposta avanzata dal governo regionale: in tal modo si potra’ offrire alle imprese uno strumento di crescita per La Sicilia”.
Insomma, il “via libera” della Commissione bilancio potrebbe dare una boccata d’ossigeno alle aziende siciliane. “Dal momento che il governo nazionale continua inspiegabilmente a non attribuirci i fondi Fas – ha detto Elio Galvagno, deputato regionale del PD e vicepresidente della commissione Bilancio – la Sicilia ricorre a fondi propri per attivare il Credito d’imposta, misura già prevista nella finanziaria 2009 e considerata fondamentale per creare nuova occupazione in Sicilia, utile sia alle imprese che ai lavoratori. L’emendamento, che sarà inserito nel DDL per la costituzione dell’Istituto regionale per lo Sviluppo delle attività produttive – ha concluso Galvagno – può dare una scossa importante alla gravissima crisi economica e occupazionale che sta vivendo la nostra isola, abbattendo il costo del lavoro e facendo capire che fare impresa in Sicilia conviene”.
C’è soddisfazione dal governo e dal Pd, quindi, per l’emendamento inserito al ddl sulla riforma delle Asi. Ma quel ddl, in Aula, fa molta fatica. Da tempo ormai all’ordine del giorno è stato ripetutamente “sacrificato” sull’altare delle emergenze più stringenti. E non sono mancate le critiche da parte dell’opposizione: ” Chiediamo al Governo e alla maggioranza – ha detto Salvino Caputo del Pdl, presidente della commissione attività produttive – di non farci perdere tempo importante e ci dica se effettivamente vuole la riforma delle Aree industriali siciliane. Anche per rispetto dell’ Assessore Marco Venturi e della Commissione Attività Produttive che ha approvato il disegno di legge con impegno e dedizione . Noi siamo fermamente convinti – ha aggiunto Caputo – della necessità di riformare le Asi , ma credo che la maggioranza, in realtà, non voglia approvare questo ddl”. Ieri, comunque, è iniziata la discussione sul ddl. Ma si è trattato di un semplice “trailer”. L’Aula, infatti, ha approvato solo il primo articolo di una legge che ne prevede 39 (e decine di emendamenti) e ha iniziato a votare il secondo.
Così, se l’assessore Venturi ha giudicato “molto positivo che in Parlamento si sia finalmente avviata la discussione sulla costituzione dell’Istituto regionale per lo sviluppo delle attività produttive (Irsap)” non ha potuto che affidarsi alla “sensibilità” dei deputati che ieri non hanno assicurato il numero legale, facendo naufragare la discussione”
“Mi auguro che domani (oggi, ndr) si proceda speditamente – ha aggiunto Venturi – e per questo chiedo la collaborazione dell’intero Parlamento e il contributo di ogni singolo parlamentare affinché si vari una legge fondamentale per lo sviluppo e la crescita del tessuto imprenditoriale e produttivo della Sicilia”. Il ddl prevede, oltre alla soppressione dei Consorzi Asi e la conseguente istituzione dell’Istituto regionale per lo sviluppo delle Attivita’ produttive (Irsap).
“L’Istituto – ha annunciato – sarà un organismo snello, rapido ed efficiente per dare risposte celeri ed in tempi certi. Tutto ciò – ha spiegato Venturi – si otterrà attraverso la creazione di “zone industriali a burocrazia zero”, la soppressione di circa 800 posti di sottogoverno (tra consigli generali e direttivi e diminuzione dei direttori generali) ed un risparmio per le casse regionali di circa 4 milioni di euro l’anno”. Tutto questo, se l’Aula si “darà una mossa”. Ieri, infatti, approvato solo il primo articolo: “Se andassimo avanti con questa media – ha scherzato Venturi – ci metteremmo un mese e mezzo per approvare la legge”.
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20 Luglio 2011, 13:24