Riforma elettorale e bilancio, | scintille tra l’opposizione e il Pd

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20 Gennaio 2011, 10:27

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Procede a tappe forzate in seno alla commissione Affari Istituzionali dell’Ars la discussione sulla riforma elettorale. L’obiettivo è quello di licenziare il testo in fretta per portarlo a Sala d’Ercole la prossima settimana; tempi stretti, strettissimi per potere applicare le nuove disposizioni alle prossime elezioni amministrative. Ma il contesto politico si addensa di nubi e di polemiche dell’ultima ora.

Le elezioni
La nuova tornata elettorale
interesserà i comuni di Canicattì, Castrofilippo, Montevago, Porto Empedocle, San Biagio Platani, Ramacca, Antillo, Capo d’Orlando, Caronia, Falcone, Ficarra, Galati Mamertino, Patti, San Marco D.Alunzio, Sant’Angelo Di Brolo, Torregrotta, Bagheria, Campofelice di Roccella, Ragusa, Ferla, Vittoria, Lentini, Noto, Sortino e Campobello di Mazara. “Finora – spiega il presidente della commissione Riccardo Minardo – è stata trovata un’intesa di massima sulla scheda unica, con l’obbligo però di indicare in modo esplicito il candidato sindaco e il candidato al Consiglio comunale”.

Prove tecniche d’intesa
La scelta della scheda unica rappresenta una “mediazione”
con le richieste del Partito democratico che, in prima battuta, aveva proposto di passare dalla scheda singola (come prevede la legge in vigore) alla doppia scheda per scindere del tutto l’espressione delle preferenze per sindaco e consiglieri evitando che il consenso espresso per il consigliere “ricada” automaticamente sul candidato sindaco della coalizione. “Restano però – aggiunge Minardo – molti temi aperti. La commissione è convocata per la tarda mattinata di oggi, ma prima incontrerò i capigruppo per stabilire come procedere e analizzare insieme la bozza di riforma che è stata predisposta dagli uffici. Tra i temi ancora aperti la pluripreferenza (con la possibilità di esprimere fino a tre voti per i candidati consiglieri mentre ad oggi l’elettore può indicare un solo nominativo ndr.), e la possibilità di arrivare al terzo mandato per i sindaci. Ci sono posizioni molto diverse tra i partiti e spero che, proprio nell’incontro con i capigruppo, si possa trovare una sintesi”.
“Speriamo – conclude Minardo – di procedere velocemente e senza intoppi in modo da approvare il testo e portarlo in Parlamento. L’obiettivo è quello di approvare la riforma all’Ars entro la fine del mese”.

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Il no dell’opposizione
La situazione è comunque in evoluzione.
Pdl, Pid e Forza del Sud non hanno partecipato ai lavori della commissione Affari istituzionali, nonostante la convocazione. In una nota congiunta i capigruppo di Pdl (Innocenzo Leontini), Pid (Rudy Maira) e Fds (Cateno De Luca) spiegano che “é stata unanime la valutazione nel ritenere la riforma elettorale un tema che merita un approfondimento particolare, investendo esso le regole che dovranno disciplinare le modalità di costituzione delle istituzioni locali e di più congrua rispondenza della espressione del consenso con il funzionamento delle rappresentanze”.
“E’ emersa inoltre una preoccupazione derivante dall’aver notato una incomprensibile volontà del Pd e dell’Mpa di procedere a tappe forzate – sostengono – in dispregio alle norme regolamentari e alle richieste di rinvio avanzate dai capigruppo di Pdl, Pid e Forza Sud”. Secondo l’opposizione “il proposito di sostituire le urgenze dell’agenda parlamentare e di governo con la legge elettorale evidenzia il vuoto di iniziativa e di produttività del governo e della maggioranza, che pur sanno che per i siciliani, in questo momento, è drammaticamente importante come investire, come assorbire il precariato, come avere un bilancio e una finanziaria che prevedano investimenti produttivi, come affrontare la disoccupazione, come evitare l’invasione dell’immondizia nelle strade, come evitare di perdere i fondi europei, come riformare la formazione e non come votare nei Comuni. “Chi inverte tali priorità”, secondo Pdl-Pid e Fds, “non riesce a nascondere che per il governo Lombardo e la propria maggioranza è motivo di sopravvivenza l’inventare nuove filosofie elettorali che consentano nuove pasticciate alleanze, piuttosto che tenere conto delle peggiorate condizioni di vita di un territorio non adeguatamente governato”. “Pertanto, si ripristinino le vere urgenze – concludono – si portino in commissione finanziaria e bilancio e si preveda, per la legge elettorale, l’impostazione di un’attività più ponderata, affidata a un dibattito che non si sostituisca alla sessione finanziaria ma che la segua con la condivisione di tutti i partiti”.

Lupo replica
All’agenda politica delle dichiarazioni di giornata si iscrive anche il Pd.
“Se i berluscones di Pdl, Pid e Fds vogliono la paralisi dell’attività parlamentare sappiano che noi lo impediremo. Il Pd lavora per fare delle buone leggi”. Così il segretario regionale del Pd, Giuseppe Lupo, commenta la posizione assunta dall’opposizione all’Ars. che chiede di ritirare i disegni di legge all’esame delle commissioni per concentrarsi solo su bilancio e finanziaria. Lupo chiama in causa il coordinatore del Pdl in Sicilia, Giuseppe Castiglione. “Dov’ è finita l’apertura al dialogo fatta da Castiglione? Non era stato lui a dirsi disponibile al confronto?”.

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20 Gennaio 2011, 10:27

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