01 Giugno 2021, 06:05
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Senatore Davide Faraone, Italia viva, di cui lei è coordinatore regionale, è stata accusata di ‘Conticidio’, con tanto di teorie del complotto. A distanza di qualche mese come valuta quella scelta che ha portato alla nascita del governo Draghi?
“Lei che dice? Il Piano vaccini rivoltato come un calzino e finalmente efficace grazie al generale Figliuolo, Arcuri è un brutto ricordo. Il coraggio nelle riaperture mentre “i nemici ra cuntintizza” dicevano di stare ancora tutti tappati in casa. Finalmente riaprono ristoranti, palestre, alberghi, si tornano a celebrare i matrimoni. Il PNRR con importantissimi interventi sul mezzogiorno, approvato. Dl semplificazione operativo e commissari per le opere pubbliche in campo per accelerare i lavori. Per la Sicilia il ponte Corleone a Palermo, la metropolitana di Catania, la tangenziale di Gela, la bretella Trapani-Mazara del Vallo, il tratto Adrano-Catania della SS284, il bypass ferroviario di augusta sulla tratta ferroviaria Catania-Siracusa e collegamento ferroviario nel porto di Augusta. Ora faremo ulteriori investimenti sui rifiuti, servono gli impianti moderni, le aree interne, la scuola, la ricerca. E poi riforma fiscale e tagli alle tasse, riforma della giustizia, politiche attive per il lavoro, sostegni alle imprese. Protagonismo in politica estera. Direi che in poche settimane tutto è cambiato e l’Italia è ripartita”.
Da siciliano si sente rassicurato dalle mosse del governo? Perché sulle infrastrutture nel Recovery non sembra che la Sicilia possa fare i salti di gioia.
“Ho detto delle opere sbloccate, la Sicilia poi ha tanti soldi da spendere, furono destinati dal governo Renzi con patto per la Sicilia ed il patto delle tre aree metropolitane, dimostri di saperlo fare senza esitazioni. Troppe lentezze. Tra le opere che furono finanziate le famose strade provinciali, quelle per cui viene sempre detto facciamo quelle invece del ponte, avviamo subito i cantieri. Che fine ha fatto il commissario? lo lo farei lavorare, in quelle strade non si cammina più. E finalmente siamo anche pronti per realizzare il ponte sullo stretto. Non è una passerella e non è nemmeno soltanto il Frecciarossa fino a Palermo e Augusta, che è comunque importantissimo. È soprattutto Sicilia piattaforma logistica del Mediterraneo e ricchezza e lavoro vero. Le merci provenienti dall’oriente potranno transitare da noi invece di finire a Rotterdam. E nessuno si permetta a dire che le opere pubbliche al sud non possono farsi perché si rischiamo le infiltrazioni mafiose, sarebbe da criminali non realizzarle semmai. Lo Stato ha il dovere di creare gli anticorpi, così come il ponte di Genova, Expo e il Giubileo, abbiamo dimostrato che si possono fare grandi investimenti rapidamente senza infiltrazioni mafiose e garantendo la sicurezza nel lavoro. Se dovessimo arrenderci conviene andare tutti a casa”.
Italia viva nei sondaggi ormai è scesa sotto al due per cento. Cosa non funziona tra voi e l’opinione pubblica? È Renzi il problema?
“Io non so quali sondaggi ha letto lei, quelli che ogni martedì mostra Carta Bianca della Berlinguer non tanto amica nostra direi, ci da tra il 4.5% ed il 5.0%. Quello che ogni giovedì mostra agorà della Costamagna, anche lei ci ama pochissimo, idem. Poi ci sono i sondaggi che ci vedono più indietro, ma tutti i sondaggi lasciano il tempo che trovano, io amo di più contare i voti il giorno dello spoglio. La nostra ambizione è di costruire in Italia una forza riformista e moderata che diventi il primo partito, possiamo farlo se aggreghiamo tutti quelli che la pensano allo stesso modo”.
Andiamo in Sicilia. Il vostro capogruppo all’Ars Nicola D’Agostino è tra i promotori della federazione dei centristi che vuole proporre una lista unica alle prossime regionali. Italia viva quindi fa parte di questo progetto (con tutti partiti e soggetti che oggi sostengono e fanno parte del governo di centrodestra)?
“Prima mi lasci parlare di Italia Viva in Sicilia, dobbiamo lavorare per rafforzarla sempre più, è un partito nazionale, presente nella nostra regione con cinque ottimi deputati regionali, tre parlamentari nazionali, tantissimi amministratori, a Palermo con otto consiglieri comunali su 24 siamo la prima forza, e poi ci sono Edy Tamajo e Francesco Scoma che stanno facendo un gran lavoro. A Catania con Valeria Sudano, lo stesso D’Agostino e Sammartino non vado lontano se dico che se non siamo la prima forza ci andiamo vicini, a Messina con Laccoto e Picciolo idem. Siamo stati i primi ad Enna alle ultime elezioni amministrative e governiamo la città, a Siracusa con Giovanni Cafeo e l’ex Sindaco Giancarlo Garozzo stiamo facendo un grandissimo lavoro. A Caltanissetta amministriamo a Gela e l’ex Sindaco di Caltanissetta Messana ci garantisce un ottimo radicamento nella città, poi c’è Scala a Trapani, ad Agrigento ha appena aderito Leo Ciaccio il sindaco di Sambuca e altre adesioni annunceremo nei prossimi giorni, lo stesso a Ragusa. Siamo una forza davvero in salute. E poi abbiamo la forza della nostra gente dimostrata dai banchetti che stiamo organizzando nei comuni della Sicilia e dalle numerose iniziative. Qualunque processo di aggregazione dei moderati, dei liberali e dei riformisti in Sicilia passa dal protagonismo e dalla forza di Italia Viva.”
Torniamo alla federazione dei centristi. Siete all’opposizione del governo Musumeci o no?
“Italia Viva non esisteva nelle passate elezioni regionali, siamo nati in assemblea come forza d’opposizione al governo Musumeci, ciò non toglie che con alcune forze politiche attualmente in maggioranza e con molti attuali assessori lavoriamo molto bene insieme e stiamo lavorando per costruire un futuro politico comune. Se diciamo le stesse cose, ragioniamo allo stesso modo, perché dobbiamo stare in collocazioni politiche diverse? Con Forza Italia, l’Udc, Cambiamo e Noi con l’Italia stiamo già lavorando benissimo insieme al governo nazionale. Io credo che i riformisti, i liberali ed i moderati, siano maggioranza in questa regione, si tratta di aggregarli in un ambizioso progetto comune. Naturalmente il nostro dialogo sta coinvolgendo anche Azione di Calenda, Più Europa, proprio in questi giorni ci stiamo incontrando, faremo tanta strada insieme. Stiamo realizzando in Sicilia il primo laboratorio da ripetere poi a livello nazionale, guardando al futuro, da coordinatore regionale mi dedicherò anima e corpo a questo progetto”.
Alle amministrative di Palermo sarete alleati con il centrodestra come si sussurra con insistenza?
“Lo ha detto Orlando per giustificare il suo fallimento, noi abbiamo proposto il modello Draghi per superare la crisi, lui ha detto di no insultando noi e la Lega salvo poi venire col cappello in mano a chiederci una mano. A Palermo sperimenteremo la forza dei moderati e riformisti uniti prima delle regionali, sarà una bella sfida”.
E alle regionali? Che ne pensa dei ripetuti appelli ai moderati di 5 Stelle e Pd?
“Il governo Draghi ha determinato grandi sconvolgimenti e le scosse non si sono esaurite, le più grosse devono ancora arrivare. Quello che accadrà nel rapporto con noi dipenderà da cosa accadrà nelle prossime settimane nella Lega, nel M5S e nel Pd, quindi nei tre partiti più grossi tra quelli che sostengono Draghi. Ne vedremo delle belle. Noi intanto pensiamo a rendere più forte e attraente la nostra casa, poi ragioneremo sul resto”.
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01 Giugno 2021, 06:05