11 Febbraio 2024, 06:48
2 min di lettura
La terribile vicenda dello stupro di Catania fa il drammatico paio con quanto accaduto l’estate scorsa a Palermo. Episodi che dimostrano il gravissimo degrado nel quale versano le città siciliane, soprattutto le più grandi. Degrado urbano, sociale, economico, soprattutto umano. Degrado al quale ha contribuito anche la pandemia, che ha determinato un rilevante arretramento non solo sul fronte economico, ma anche sugli stessi rapporti sociali.
Continui episodi di macro e microcriminalità. Continui assalti a danno degli esercizi commerciali. Continue risse tra bande rivali che arrivano anche all’omicidio per motivi di incredibile futilità. Violenza sulle donne, addirittura sulle ragazzine, considerate alla stregua di oggetti da utilizzare per le proprie peggiori depravazioni. Certamente c’è uno stato di disagio economico diffuso. Certamente ci sono condizioni di vita inadeguate, anzi inaccettabili in larghe parti delle nostre città, tra sporcizia, degrado, assenza di luoghi di aggregazione, impossibilità di una vita sociale vera e degna. Certamente c’è una regressione dei valori, come pure un abuso di alcool e droghe.
Il risultato è uno stato di costante insicurezza che coinvolge tutti. Cosa fare? Come uscirne? Non vi è dubbio che la repressione della criminalità sia fondamentale, il controllo del territorio non può mai essere allentato, pena lasciarlo ad organizzazioni malavitose pronte ad approfittarne. Non vi è dubbio che alla repressione deve seguire la certezza della pena e che su questo aspetto non sono consentite incertezze o lacune. Ma insieme a questo ci vogliono educazione e rigenerazione urbana. Oltre, naturalmente alla crescita dell’economia.
Educazione ai valori, educazione al rispetto di se stessi e degli altri. Educazione che non può che significare scuola, tempo pieno, formazione. É necessario rafforzare tutto il sistema educativo soprattutto nelle zone meno centrali e meno integrate. Rigenerazione urbana, che significa creare le condizioni per il vivere civile, spazi di aggregazione e di integrazione, luoghi ricreativi, spazi per la socialità. Significa anche, forse soprattutto, qualità degli spazi, pulizia, igiene, integrità. Infine, economia e lavoro, che non possono essere solo sussidi, ma lavoro degno e giustamente retribuito. Nello stato in cui versano le nostre città quello che ho descritto può sembrare quasi utopico. Invece è solo normalità.
*L’autore è componente dell’Esecutivo siciliano di Italia viva
Pubblicato il
11 Febbraio 2024, 06:48