06 Settembre 2014, 12:36
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PALERMO – E’ nato a pane e calcio. Luca Rigoni, dal volto buono e genuino, è uno che si è fatto da solo. Ha lottato tanto per la sua passione più grande: il pallone. Anche in carriera, nelle squadre in cui ha militato, ha dovuto giocare sempre per il pane quotidiano e anche quest’anno, con la maglia del Palermo, sarà così. C’è una salvezza da conquistare. Al Corriere dello Sport, Rigoni esalta soprattutto il leader della ciurma, ovvero Beppe Iachini: “Ogni allenatore ha qualche fedele che gli piace più degli altri, per questioni caratteriali, per rigore professionale, perché in campo è ordinato e scrupoloso. Iachini ha lo stesso carattere di papà, un duro, che parla poco e pretende tanto. Entrambi, in fondo, buoni e sensibili. Si assomigliano. Ho avuto la fortuna di averlo a 18 anni. A Vicenza, navigavo tra i tanti giovani, abbiamo disputato un buon campionato e sono diventato titolare. Poi Piacenza e Chievo altre esperienze positive culminate con la promozione. Forse, ha pensato che rispecchio le caratteristiche, umane e professionali, che tanto gli piacciono”.
Una tappa fondamentale del suo cammino è il Chievo Verona, anni e anni a lottare per la salvezza, poi l’addio: “Hanno inventato che il Chievo mi teneva prigioniero. Era il contrario. La società non voleva cambiare, io sì. In scadenza, capitano e considerato impotante, volevo provare nuovi stimoli. Mi chiesero di rinnovare, rifiutai. Devo solo ringraziare il Chievo che mi ha dato la possibilità di giocare sei anni in A; con Corini e il presidente Campedelli è rimasto un ottimo rapporto. Conveniva a tutti, la società ci ha guadagnato. Pioli? Non si discute, come uomo e come tecnico, basta rileggere la sua storia. Certo, pochi mesi non ti consentono di instaurare lo stesso rapporto che con altri”.
Si parla di temi attuali e quindi l’occasione persa con la Sampdoria: “Poteva essere la partita perfetta. Alla Samp avevo segnato il mio primo gol in A, mi sembrava di buon auspicio. Invece, quella con la Sampdoria si è trasformata in un’occasione sprecata. A Cesena fanno festa, li capisco, noi siamo incavolati, si veniva da una sconfitta con un avversario di B e dall’eliminazione in Coppa Italia, l’ambiente non era sereno e ci tenevamo a cominciare con i tre punti. Resto della mia idea: daremo filo da torcere a tutti. Le prossime sfide? Dobbiamo giocare come contro la Sampdoria. A testa alta e non sbagliare”. E’ probabilmente l’anno di Dybala: “Non lo conoscevo così – dice Rigoni – che gol e che partita! E se fosse la sua stagione? A 20 anni non serve mettergli pressione. Anche Vazquez è bravo. Speriamo che vengano fuori le qualità di tutti, da Belotti e Joao Silva. Makienok una bella bestia, siamo due biondi adesso”.
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06 Settembre 2014, 12:36