14 Settembre 2009, 13:30
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“È lecito sperare che almeno entro il giorno dell’anniversario dall’uccisione di don Pino Puglisi sia rimossa da Facebook ogni pagina di sponsorizzazione dei capi mafiosi, a partire da quella a sostegno di Totò Riina?” A domandarlo è Ruggero Razza, componente dell’esecutivo nazionale de ‘ La Destra’ e coordinatore provinciale catanese del partito, che ha aggiunto: “È indegno che ci siano migliaia di persone che forse per gioco decidono di dichiararsi sostenitori di assassini”. La risposta sarebbe un pleonasmo se questa storia fosse nuova, invece è ben nota dal dicembre dello scorso, quando è scoppiata sul web e sui giornali nazionali e internazionali lo sgomento per la presenza dei gruppi inneggianti ai boss mafiosi sul più popolato social network del pianeta. A distanza di nove mesi, ecco qual è la situazione.
Il gruppo casus belli, Totò Riina, il vero capo dei capi, non esiste più. A dicembre contava più di 1500 fan e sulla bacheca si leggevano dichiarazioni di questo tipo: “che onore zi totò u curtu, che onore scivere a tia. Buona Natale e saluta u zi binnu…”, oppure “la mafia non morirà mai… e zu totò è ineguagliabile”. Inoltre, poco più di 3000 sono gli ammiratori del boss di Corleone, iscritti alla pagina acqua e sapone a lui dedicata, in cui si leggono pensieri del genere: “Sì, è lui l’uomo che ha rivoluzionato Cosa Nostra, il più grande boss, colui che porta dietro di sé una busta stracolma di gloria e rispetto”. Il gruppo intitolato Fans di Totò Riina, un uomo incompreso è sempre lì dov’è, ma è diventato privato: si può farne parte solo previo invito degli amministratori. Sulla descrizione capeggia una scritta: CONTRO I FALSI MORALISTI.
È scomparso anche il Bernardo Provenzano fans club, mentre resta online quello sempre dedicato a Binnu u’ tratturi ma con una sostanziale modifica di linea “editoriale”, essendo divenuto contrario al protagonista.
Eccetera, eccetera…
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14 Settembre 2009, 13:30