Vecchi guai per la nuova Lega | "Nessuna paura, la gente è con noi" - Live Sicilia

Vecchi guai per la nuova Lega | “Nessuna paura, la gente è con noi”

Igor Gelarda, Stefano Candiani e Fabio Cantarella

Il Riesame dice sì al sequestro di 49 milioni ma i leghisti siciliani predicano tranquillità

Il caso dei rimborsi elettorali
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PALERMO – “Una sentenza che non ci preoccupa, politicamente parlando la gente è con noi e con Matteo Salvini”. Nel giorno in cui il tribunale del Riesame di Genova accoglie il ricorso della Procura sul sequestro dei fondi della Lega in relazione alla truffa da 49 milioni di euro ai danni dello Stato per i rimborsi elettorali non dovuti dal 2008 al 2010, i leghisti di Sicilia fanno quadrato attorno al loro leader. Via Bellerio è lontana e le decisioni sull’eventuale piano B da seguire sono oggetto di tavoli che nascono a 1.400 chilometri di distanza, ma alcune risposte arrivano anche dal tesseramento che proprio in questi giorni gli uomini del Carroccio hanno avviato in Sicilia: “Lega per Salvini premier“, si legge sul sito nato per arruolare i militanti leghisti che con dieci euro possono aderire al progetto del ministro dell’Interno. Nessun riferimento alla vecchia ‘Lega nord per l’indipendenza della Padania‘ finita nel mirino della magistratura.

“La decisione del Riesame non inciderà sotto il profilo strettamente politico – osserva Angelo Attaguile, pioniere del Carroccio in Sicilia orientale – dal momento che l’opinione pubblica appoggia le politiche portate avanti dal nostro leader. Qualche difficoltà potrà sorgere dal punto di vista organizzativo – ammette – perché si tratta di denaro che verrebbe meno all’attività politica. Auspico comunque che alla fine la giustizia porti a pagare chi è davvero colpevole, evitando ripercussioni su un partito che in questo momento può contare sui contributi degli eletti in Parlamento e degli attivisti”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche l’assessore alla Sicurezza del Comune di Catania e uomo forte della Lega all’ombra dell’Etna Fabio Cantarella, che cita la prima reazione registrata oggi da Salvini: “Siamo sereni. Si tratta di una vicenda giudiziaria legata a chi ha gestito la Lega in passato, oggi è un’altra storia con un partito che si regge su soldi la cui provenienza è ben chiara”. Da Cantarella, che gestisce il tesseramento del Carroccio in Sicilia orientale, anche una precisazione: “C’è amarezza nel partito per questa sorta di accanimento. Si è voluto fare giustizia su un passato che non ci appartiene. La ‘nuova’ Lega meritava più rispetto ma ad ogni modo siamo tranquilli perché la gente è con noi e perché la decisione di oggi sarà oggetto di un ricorso in Cassazione, e del resto anche l’esito giudiziario riguardante l’ex segretario Bossi non è definitiva”. Nessun timore anche per l’evolversi dei rapporti con il Movimento cinque stelle, che ha sempre avuto atteggiamenti intransigenti sul fronte della legalità: “Non vedo il motivo di contraccolpi con i nostri alleati. Nulla di quanto accaduto può essere addebitato a Salvini – ancora Cantarella -, anzi il nostro segretario ha contribuito a fare chiarezza”.

Predica tranquillità anche Igor Gelarda, consigliere comunale leghista di Palermo vicinissimo al commissario del carroccio in Sicilia Stefano Candiani, l’uomo scelto da Salvini per costruire la Lega in terra sicula: “E’ una sentenza che non ci preoccupa. Siamo forti del sostegno della gente e inoltre non è un giudizio definitivo. Siamo poi sicuri che la magistratura non voglia influenzare la battaglia politica – prosegue – per cui massima fiducia nelle toghe”. Gelarda, ex grillino, non teme reazioni scomposte dai compagni di partito di un tempo: “Vedremo, ma sono sicuro che alla fine prevarrà il buonsenso”. Convinto che le notizie provenienti da Genova non influiranno sullo sviluppo della nuova Lega anche Bartolo Giglio, responsabile organizzativo dei salviniani a Trapani: “Sono storie legate al passato – afferma – e l’attuale gruppo dirigente della Lega in quel periodo non aveva ruoli attivi ai vertici”. Reazioni che puntano a gettare acqua sul fuoco in una giornata in cui, tuttavia, dalla Sicilia sono partite diverse telefonate verso il nord alla ricerca di istruzioni dal gruppo dirigente leghista che in queste ore sta studiando tutte le contromisure del caso.


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