11 Maggio 2020, 20:15
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Onorevole Elvira Amata, capogruppo di Fratelli d’Italia all’Ars, domani i segretari dei partiti di centrodestra si vedranno per parlare di rimpasto. Cosa chiederà il suo partito?
“Noi come Fratelli d’Italia non abbiamo mai chiesto nulla, non abbiamo mai fatto ragionamenti di poltrone. La questione più urgente ce l’ha la Lega. Io più di rimpasto parlerei di aggiustamento in giunta”.
Il presidente Micciché ha parlato per la verità di un possibile azzeramento della giunta.
“Io in questo momento eviterei di fare azzeramenti e di aprire discussioni più ampie di quelle che non siano le emergenze di adesso. Capisco l’esigenza della Lega. Per il resto mi concentrerei su altro”.
Cioè?
“Abbiamo avuto uno tsunami in Sicilia, non possiamo perdere tempo in altre questioni. È il momento di concentrarsi su quello che stanno vivendo i vari comparti produttivi siciliani, penso al comparto turistico, all’agricoltura, alla pesca, per non parlare dei piccoli artigiani o commercianti. La cassa integrazione in deroga non è un problema siciliano. Il governo centrale non ha tenuto conto di quello che stava per succedere, in un momento come questo andavano riempite le tasche, mille euro a tutti”.
Sì, scusi, lei come Giorgia Meloni dice che andavano dati soldi a tutti. Meloni ha anche sostenuto di non fare pagare le tasse. Ma poi i soldi per fare queste cose chi ce li mette? Visto che peraltro voi non volete neanche che l’Italia benefici del Mes…
“La Meloni dice se l’Europa deve aiutare gli stati membri perché non comincia a restituire quello che gli Stati danno all’Europa? Non possiamo pensare che i commercianti si debbano indebitare per risollevarsi. Io penso che la nostra finanziaria regionale sia stata una finanziaria d’emergenza . Le opposizioni hanno votato contro ma rivendicando però misure all’interno, forse quindi non era male nemmeno per loro. Si è pensato ai Comuni, alle strutture alberghiere, ai bar, ai ristoranti e a tante altre categorie”.
Sul turismo grava una grande incertezza.
“Io penso che bisogna pensare di snellire il sistema per fare avere in concessione un spazio pubblico esterno agli esercizi. Ci sono trafile di anni per farlo, non è possibile. Va fatto un ragionamento, noi potremo chiedere di creare una commissione speciale all’Ars per la sburocratizzazione”.
Siete soddisfatti della finanziaria regionale?
“Sì, siamo soddisfatti, pensiamo però che si debba fare ancora tanto”.
E a proposito della polemica del presidente Musumeci sul voto segreto, non trova che il problema sia tutto interno alla vostra coalizione? È da lì che poi vengono a mancare i voti nelle votazioni a scrutinio segreto.
“Io non ho problemi, voglio votare palesemente. Anzi,noi preferiamo metterci la faccia. Mi infastidisce quando si devono fare questi scherzi in Aula”.
Quante volte lo avete fatto di votare contro il governo apertamente?
“No, non succede, devo dire che abbiamo un dialogo abbastanza sereno con il presidente”.
E con gli altri alleati?
“Non ci sono stati mai motivi di scontro”.
Un alleato vi ha “soffiato” il capogruppo.
“Evidentemente l’onorevole Catalfamo non aveva vissuto in Fratelli d’Italia prima dell’esperienza delle regionali”.
Il vostro gruppo si è allargato a due nuovi membri. C’è una forza attrattiva di Fratelli d’Italia?
“Assolutamente sì, a tutti livelli. Il motore trainante è sicuramente il presidente Meloni, la sua chiarezza nel parlare convince gli italiani. A livello di gruppo dopo l’arrivo della Cannata, attentissima al territorio, e di Totò Lentini, un uomo di squadra, siamo ancora più efficaci”.
In un ottica di rimpasto voi volete continuare a puntare sul vostro attuale assessore?
“Manlio Messina sta lavorando benissimo. Anche Pappalardo ha lavorato bene ma Manlio è più politico, sa ascoltare molto. Il Turismo è essenziale nella nostra economia, dobbiamo fare tantissimo e auguriamoci che ci sarà presto il via libera per i viaggi tra regioni. Il governo centrale deve fare delle differenze, on ci può considerare alla stregua della Lombardia”.
Un’ultima domanda: lei è messinese, come le è parso il sindaco della sua città nella gestione dell’emergenza?
“Un poco eccessivo, soprattutto nelle sue esternazioni. Molte cose erano giustissime però non c’era la necessità di urlare in quella maniera, i messinesi avevano compreso il pericolo”.
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11 Maggio 2020, 20:15