05 Giugno 2012, 15:43
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“Mi dimetterò il 28 luglio, se non prima. Potrei farlo anche domani”. Una battuta, niente di più. O forse il segno di un’intenzione latente. Di una tentazione che cresce. Raffaele Lombardo non esclude il passo indietro, ma per molti è pronto ad andare avanti. Nonostante una mozione di sfiducia che potrebbe calare sul governatore entro le prossime due settimane. Una mozione “irrobustita” dalla decisione del Partito democratico, che già domani si riunirà all’Ars al gruppo parlamentare. “Anche Cracolici vuole sfiduciarmi? – ha commentato laconicamente il Presidente – è libero di farlo. Lo facciano. Vogliono andare a votare a Ferragosto, il 15 settembre? Me lo dicano – ha aggiunto Lombardo – C’era una intesa per votare a fine ottobre in modo da predisporre le liste. Ma io sono disponibile a dimettermi anche domani”.
In realtà, domani le dimissioni oggi sono arrivate dalla giunta di governo: Pier Carmelo Russo succede a D’Antrassi, Marino, Di Betta e Piraino, solo negli ultimi cinque mesi. E già oggi, durante la conferenza stampa di presentazione delle graduatorie definitive dell’Avviso 20, in presenza dell’assessore, Lombardo ha più volte fatto riferimento al possibile addio di Mario Centorrino, “ma io mi auguro che non lasci”, ha aggiunto Lombardo. E le dimissioni di Centorrino, ovviamente, potrebbero essere legate alle decisioni che domani il Pd prenderà nella sua riunione tra deputati regionali. Non è un mistero che l’assessore così come il dimissionario Russo, infatti, sia legato ai democratici. Tecnici d’area, come si usa dire. Insomma, di fronte a quello che potrebbe essere l’antipasto della direzione regionale di sabato, anche l’assessore alla Formazione potrebbe decidere di dire addio all’esperienza Lombardo.
Ma oltre alle nomine in giunta, a far discutere sono quelle del sottogoverno. Con le opposizioni che attaccano sulla raffica di incarichi di questi giorni. Una sequenza che quasi certamente si arricchirà domani, in occasione della giunta di governo (inizialmente prevista per stasera). “Sulle nomine di sottogoverno – ha replicato però Lombardo – è stata montata una polemica che si basa su falsità. Non abbiamo nominato i Cda di Irfis, della Serit, della Crias. All’Esa c’é un commissario, all’Irsap non sono state fatte nomine”. A dire il vero, le nomine all’Istituto regionale per lo sviluppo delle attività produttive sono arrivate proprio in giornata. O meglio, si tratta ancora di designazioni, depositate in giunta dall’assessore Venturi, che verranno verosimilmente ratificate stasera. I cinque componenti della governance dell’Istituto regionale sono Alfonso Cicero alla carica di presidente, Pippo Greco, Alessandro Albanese, Riccardo Garimberti e Filippo Ribisi come componenti del consiglio di amministrazione (questi ultimi tre in rappresentanza del mondo imprenditoriale e nello specifico: Albanese per l’industria, Garimberti per il commercio e Ribisi per l’artigianato). “Il provvedimento – si legge nella nota dell’assessorato – rientra nei termini di tempo previsti dalla legge di riforma consorzi Asi, approvata a dicembre scorso: entro sei mesi dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale della Regione siciliana (24 gennaio 2012) si costituisce l’organo di governo dell’Istituto”.
Le nomine sulle quali potrebbe definitivamente esplodere la guerra, però, sono quelle dei manager della sanità, in scadenza a luglio. Argomento soltanto sfiorato oggi da Lombardo, ma in molti temono una nuova infornata che consenta al governatore di poter “contare” su un gruppo di fedelissimi per i prossimi tre anni. E all’Ars Pdl e Pid stanno cercando già le controffensive. “Chiederemo oggi al presidente Cascio – ha detto il vicepresidente dell’Ars Santi Formica – di inserire prima possibile all’ordine del giorno un ddl che blocchi i nuovi incarichi e si limiti a prorogare quelli esistenti per sei mesi”. La proposta, quindi, confluirà in un disegno di legge “Ritengo inverecondo – ha detto il capogruppo del Pid Rudy Maira – che con l’annuncio delle dimissioni il governatore continui l’opera di assoggettamento della regione al suo unico volere. Con il Pid-Cantiere popolare siamo pronti, anche oggi, a votare una norma che proroghi i contratti ai 17 manager della sanità regionale sino a fine anno, per consentire così che sia il nuovo governo eletto ad occuparsi della scelta. Raffaele Lombardo, anche con le recentissime nomine, continua ad utilizzare l’istituzione regionale come mezzo elettorale per il suo movimento. Cosa gravissima davanti ad una data delle dimissioni già indicata”.
Intanto, si fa sempre più concreta l’ipotesi che l’assessore all’Economia Gaetano Armao debba rinunciare alla presidenza dell’Irfis. La Regione, socio unico della società finanziaria, infatti, avrebbe scelto l’ex dirigente generale di Banca Nuova Francesco Maiolini, dimessosi dall’istituto di credito appena venti giorni fa “in attesa di una nuova avventura”. Che potrebbe essere appunto quella dell’Irfis. Più incerto, a questo punto, anche l’avvicendamento all’assessorato all’Economia tra Armao e Riccardo Savona, in pole position per l’ingresso in giunta. Ma per Armao, adesso, potrebbero aprirsi le porte della Serit.
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05 Giugno 2012, 15:43