Rinaldi: “Ok le incompatibilità |Mia moglie si è dimessa”

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12 Dicembre 2012, 15:47

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PALERMO – Franco Rinaldi non si scompone. “Crocetta dice che in un normale Paese europeo dopo l’inchiesta di Report i diretti interessati si sarebbero dimessi? Infatti mia moglie ha lasciato l’ente quattro giorni fa”. Il deputato messinese del Pd, uno dei protagonisti del servizio della trasmissione Rai di domenica, incassa: “Crocetta stesso – spiega – ha ammesso che non c’era una norma. Ci siamo comportati sempre nei limiti delle regole stabilite dalla normativa. E l’incompatibilità non c’era”.
Sì, ma adesso c’è un ddl. E Crocetta, volendo leggere attentamente le sue dichiarazioni, si riferisce ai politici.
“Guardi, tra l’altro stiamo parlando di un ente piccolo, che mia moglie gestisce da prima che io iniziassi a fare politica. E poi, come le ho detto, ho chiesto a mia moglie di lasciare l’incarico e l’ha fatto”.
Bene. Ma perché non farlo prima?
“Non c’era una norma, e poi…”.
E poi c’era una questione di opportunità.
“Mia moglie era già lì da dieci anni. E gestiva, per capirci, solo due corsi in un mondo in cui gli enti importanti ne gestiscono decine. Insomma: parliamo di nulla, tanto più che da quando faccio politica l’ente non ha beneficiato della mia attività. Io ho iniziato a fare politica nel 2006”.
Sì, ma suo cognato (Francantonio Genovese, che come spiega il numero di “I love Sicilia” attualmente in edicola è sposato con la gemella della moglie di Rinaldi, ndr) fa politica da qualche anno in più.
“Questo è vero. E io sono sempre stato al suo fianco”.
Ecco. L’incompatibilità non c’era?
“L’impegno diretto di Francantonio alla Regione è arrivato nel 2006. Insomma: anche per lui è arrivato dopo che mia moglie ha iniziato a lavorare in quell’ente”.
Insomma: voterà il ddl sull’incompatibilità?
“Sarò il primo a votarlo. Le dirò di più: sono contento che Crocetta l’abbia fatto, perché così vengono eliminate le strumentalizzazioni. Sulla formazione, però, presenterò anche un altro ddl”.
Per fare cosa?
“La cosa che mi interessa di più è il destino dei lavoratori della formazione: passando ai fondi comunitari le garanzie per loro vengono meno. Bisogna trovare una soluzione per salvare queste ottomila famiglie. Ne parleremo e spero che la coalizione si impegni per fare una legge su questo argomento”.
A proposito della coalizione: Crocetta, nell’intervista di oggi a LiveSicilia, dice anche che “il rapporto col Pd non è buono”. La coalizione c’è ancora?
“Le vicende che hanno riguardato l’elezione dell’ufficio di presidenza non vanno inquadrate come un problema di stabilità. Bisognava fare queste nomine, è andata così. Mi auguro che si continui ad avere la coalizione uscita dalle urne”.
Nessun nodo al fazzoletto?
“Sosterremo Crocetta fino in fondo. Non mancherà certo per noi”.

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12 Dicembre 2012, 15:47

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