Riordino delle partecipate |Delibera approvata

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19 Novembre 2012, 16:54

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CATANIA –  La delibera sul riordino delle partecipate, a pochi minuti dallo scoccare dalla mezzanotte, è stata approvata dal consiglio comunale con 6 voti contrari, 3 astenuti e 23 favorevoli. Una votazione che, però, è stata preceduta dalla presentazione e votazione degli emendameti. Tutti approvati quelli riguardanti la Sidra,  la partecipata che si occupa del servizio idrico. L’azienda è stata stralciata dall’elenco delle società alienabili così da permettere il mantenimento della gestione dell’acqua al 100 per cento. Bocciati in blocco, invece,  gli emendamenti sull’Asec, presentati dal consigliere Francesco Navarria: l’obiettivo era quello di mantenere il pieno pacchetto delle quote sia della società del gas che della “sorella” Asec Trade. Approvato, anche, l’emendamento più delicato quello inerente la Multiservizi: in caso di un cambiamento della normativa, l’amministrazione comunale si impegna a riportare la delibera in aula.

E’ stata una seduta piena di tensioni, quella di stasera a Palazzo degli Elefanti. Il presidente del Consiglio, Marco Consoli ha dovuto interrompere i lavori due volte. Una prima sospensione è stata concessa per permettere ad una delegazione di lavoratori della Multiservizi, una delle partecipate per cui è prevista la cessione del 100 per cento, di dialogare con l’amministrazione in modo da avere chiarimenti sul futuro occupazionale, ma gli stessi hanno preteso una nuova interruzione dopo che l’assessore al ramo, Roberto Bonaccorsi, ha esposto i contenuti della delibera. La pressione del pubblico presente, composto prevalentemente dai dipendenti della partecipata, insieme agli esponenti del forum Acqua bene comune, ha costretto Consoli a rimandare nuovamente il dibattito e concedere qualche minuto per avere un nuovo incontro e nuove rassicurazioni. Se la delibera non fosse stata votata entro mezzanotte, il contratto dei dipendenti della Multiservizi non poteva essere prorogato in quanto in scadenza proprio nella giornata di oggi. Non va sottovalutato un aspetto: una volta che l’azienda sarà venduta, così come prevede la legge, potranno si essere garantiti i livelli occupazionali per i prossimi 5 anni, ma potrebbe esserci una decurtazione del monte orario, che significherebbe tagli nelle buste paga di centinaia di famiglie. Una posizione scomoda, dunque, quella che ha dovuto assumere oggi il Consiglio comunale, che con l’approvazione dell’emendamento spera però di poter riportare la battaglia sul fronte legislativo, e magari poter far fare un passo indietro all’amministrazione comunale.

Tanti i commenti, le analisi, le critiche dei consiglieri che hanno infuocato l’aula nel corso della lunga seduta.  “Non posso accettare che le responsabilita’ di dieci anni di amministrazione possano ricadere sulle opposizioni – ha affermato Francesco Navarria, presidente della Commissione partecipate pochi minuti prima del voto degli emendamenti- in quattro anni e mezzo non e’ stato fatto nulla e, oggi, ci troviamo in questa situazione delicatissima, ridotti all’ultimo minuto. Senza che il consiglio comunale abbia il tempo necessario per valutare i contenuti di una delibera così importante”.”La gestione di questo atto sancisce il fallimento e la fine dell’era Stancanelli – ha commentato il capogruppo del Pd, Saro D’Agata –  i colleghi della maggioranza e dell’opposizione hanno lavorato assiduamente per mantenere i livelli occupazionali, ma ci siamo trovati di fronte l’ottusità di questa amministrazione”. Omissioni, manchevolezze: D’Agata non ha risparmiato  critiche alla gestione delle partecipate ed, in generale, delle finanze del Comune.” “Questa giunta vuole solo fare cassa e poi scappare – ha affermato il vicepresidente del consiglio, Puccio La Rosa – Vuole solo fare bottino e poi fregarsene.” “L’amministrazione del sindaco tafazzi –  ha ironizzato il consigliere de La Destra Manfredi Zammataro che, però, non ha lesinato accuse – il problema più grave e’ che in questa citta’ si affrontano le cose quando ormai sono diventate emergenze. Giacomo Bellavia, consigliere del Pdl,  ha cercato soluzioni: “Forse, a questo punto, a Catania servirebbe il commissario straordinario. Il sistema dei trasferimenti sta facendo collassare gli enti locali”. Salvo Di Salvo, capogruppo di Famiglia, Lavoro e Solidarietà ha lanciato un appello al senso di responsabilità:  “Questo voto è un voto di responsabilità nei confronti dei lavoratori e non certo verso questa amministrazione”.

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Terminata la presentazione della delibera l’Assessore Roberto Bonaccorsi aveva emesso la sua sentenza: “Stiamo adempiendo ad un obbligo di legge. Questa norma è del 7 agosto e nessuno, allora, ha protestato. Non abbiamo alternativa, che questo sia chiaro ai lavoratori. Se non vendiamo, dobbiamo sciogliere le società”. Il consiglio comunale, al foto finish, ha approvato una delibera che farà cambiare il volto della gestione di molti servizi a Catania.

 

 

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19 Novembre 2012, 16:54

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