23 Novembre 2010, 18:20
1 min di lettura
Registriamo la felicità di Gianni Minoli per la ripresa e, messa in onda a partire dal mese di marzo, della soap-opera di Agrodolce, su Rai Tre. Un fiume in piena.
“La ripresa di Agrodolce è un successo per noi e, per la Sicilia intera – dice Minoli, papà del progetto -. Hanno vinto tenacia e determinazione contro pigrizia e burocrazia. Portiamo l’intera Sicilia in ribalta nazionale, più territori, ma anche nuove tematiche culturali introdotte; abbiamo introdotto la figura del professore di Storia dell’arte, proprio per far conoscere la storia dell’Isola baciata da Dio. La vostra amata Sicilia. La lunga serialità televisiva è una formula interessante di Business-Model, la nostra Soap innesca un indotto molto forte, sono circa 600 le persone che ruotano all’interno della produzione. Il contributo che arriva dalla Regione Siciliana è di 12 milioni di euro, altri 12 milioni arrivano dalla Rai. Ritengo questa formula una sorta di federalismo, innescando un processo virtuoso nel territorio stesso. Bene, per il sostegno dato dal Comune di Termini Imerese, ringrazio il sindaco Burrafato e l’intera amministrazione; in questo modo ci si è adeguati alle Film Commission di tutto il mondo, dove la parte istituzionale riveste un ruolo importante per il supporto logistico dato alle produzioni. Il futuro del lavoro risiede molto nella lunga serialità audiovisuale, forse più che, nel produrre automobili. Concludo attraverso un ricordo ed un omaggio ad una grande donna siciliana, di recente scomparsa, ed è Elvira Sellerio. Grazie a lei, è avvenuto il mio incontro con la splendida terra di Sicilia”.
Pubblicato il
23 Novembre 2010, 18:20