06 Novembre 2015, 13:28
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PALERMO – La Formazione riparte. Non è ancora il momento di brindare, per i settemila lavoratori del settore, che dovranno attendere ancora alcuni mesi prima di poter riprendere il proprio posto di lavoro. Ma quantomeno, oggi, proprio nel giorno in cui si insedia il nuovo assessore Bruno Marziano, sono approdati in Gazzetta ufficiale i nuovi avvisi per i corsi e per i ragazzi in età scolastica.
In realtà, insieme alla pubblicazione dei nuovi mega-bandi, è arrivata la revoca dei precedenti, cioè l’Avviso 1 e l’Avviso 2, annnunciati e pubblicati dal governo già pochi mesi fa, ma “stoppati” dalle vicende legate alle norme sull’accreditamento, a loro volta bocciate dal Tar un anno e mezzo fa, riscritte e riapprovate solo da poche settimane, dopo un iter molto complesso.
Così, i bandi cambiano nome. Il primo si chiamerà “Avviso 3”, il secondo “Avviso 4”. Ma nella sostanza cambia poco. Il bando più “corposo”, sarà finanziato per 167,1 milioni di euro messi a disposizione dalla nuova programmazione dei Fondi europei. Sarà destinato, come detto, ai tradizionali corsi di formazione, finalizzati all’occupabilità dei siciliani. Quasi la metà dello stanziamento (81 milioni) sarà destinata a corsi indirizzati a persone in cerca di prima occupazione, disoccupati, disoccupati di lunga durata, altri lavoratori svantaggiati e molto svantaggiati. Un’altra fetta molto ampia (quasi 72 milioni) verrà destinata invece ai lavoratori che vogliano perfezionare la propria formazione. I restanti tredici milioni invece saranno utilizzati per finanziare corsi destinati esclusivamente alle donne in età lavorativa. Dei complessivi 167 milioni, 12 verranno utilizzati per pagare le indennità degli allievi. Potranno presentare i progetti formativi tutti gli enti accreditati col nuovo sistema, ma anche quelli che hanno presentato istanza di accreditamento, purché l’iter si concluda entro il termine per la pubblicazione delle graduatorie definitive.
A far discutere, nei giorni scorsi, però, era stata la predisposizione della tabella per l’attribuzione dei finanziamenti. Una griglia che in tanti, tra gli addetti ai lavori hanno definito una “ghigliottina” e che potrebbe portare al licenziamento di molti lavoratori. Un prospetto attraverso il quale la Regione intende suddividere il “monte ore” per ciascun ente. Ore che si traducono, ovviamente, in soldi. Visto che i finanziamenti saranno la risultante della “tariffa oraria” di 129 euro per attività formativa e saranno distribuiti attraverso questa griglia che sta già creando malumori.
Perché questo bando rischia di favorire i licenziamenti? La risposta, come dicevamo, è molto semplice. Ed è desumibile dalla tabella cui facevamo riferimento. Le ore vengono distribuite, appunto, in base a griglie. Per fare un esempio, agli enti che contano fino 110 dipendenti spettano oltre 50 mila ore di formazione. Alla categoria immediatamente superiore, composta dagli enti che dispongono da 111 a 215 lavoratori, queste ore saranno molte di più: 66.600. E molto più corposo, quindi, il finanziamento. Una condizione che potrebbe portare a effetti perversi.
Un ente che dà lavoro a 200 persone, per fare un esempio, ha ovviamente costi maggiori rispetto all’ente che dà lavoro sesssanta, o settanta lavoratori in meno. Ma entrambi gli enti potranno contare sullo stesso “monte ore”. Così, dicono sottovoce molti gestori degli enti, sarà automatico il fatto che l’ente con più lavoratori ne licenzierà parecchi, per portarsi nelle stesse condizioni dell’ente più piccolo. Dubbi che poi dovranno trovare un riscontro nella realtà.
”Il metodo di assegnazione delle ore corso, quindi dei fondi, – dichiarano ad esempio Gabriele Albergoni e Joseph Zambito di Anfop, una associazione di enti di formazione – non tiene conto della sperequazione che si viene a creare tra gli enti e di riflesso tra il personale dipendente. Abbiamo inviato diverse proposte di modifica al precedente assessore e prendiamo atto che nessuna è stata presa in considerazione. Speriamo che l’assessore Marzian voglia ascoltare al più presto le parti sociali al fine di potere rimediare ove possibile”.
Intanto, però, c’è il bando. Le domande potranno essere presentate entro il 16 dicembre. Fino ad allora, quindi, i corsi non partiranno. E comunque bisognerà attendere l’anno nuovo. Visto che poi si passerà alla valutazione dei progetti e agli eventuali ricorsi. Fino ad allora, i lavoratori difficilmente potranno contare sugli stipendi e, come è noto, non potranno sperare nemmeno negli ammortizzatori sociali, vietati nel settore della Formazione professionale.
Ma una boccata d’ossigeno per gli enti potrebbe giungere dal secondo Avviso pubblicato oggi. Quello destinato ai ragazzi più giovani e finalizzato a evitare la cosiddetta “dispeersione scolastica”. In questo caso il bando è da 45 milioni di euro per il triennio. L’obiettivo è quello di coinvolgere un numero di giovani compreso tra 8 mila e tredicimila. Anche in questo caso si parte in ritardo, visto che le iscrizioni dovrebbero coincidere con l’anno scolastico 2015/2016, già ovviamente partito. Anche in questo caso, la scadenza prevista per la presentazione dei progetti è quella del 16 dicembre prossimo.
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06 Novembre 2015, 13:28