Ars, sfiducia respinta | Crocetta: “Vado avanti”

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30 Ottobre 2014, 06:00

24 min di lettura

PALERMO – Respinta la mozione di sfiducia: 37 i voti a favore, 44 i voti contrari. Dopo una lunghissima discussione a Sala d’Ercole, non passa l’atto d’accusa nei confronti del presidente della Regione Rosario Crocetta.

Scende, addirittura, la quota a sostegno della mozione, rispetto ai 40 firmatari che l’avevano presentata. Momenti di tensione in Aula, soprattutto tra il presidente Crocetta e i deputati del Movimento cinque stelle. Il Pd vota compatto contro la mozione.

Alla fine, insomma, come era prevedibile – e come abbiamo raccontato nel corso della diretta fiume che potrete rileggere parola del parola – è stata una rappresentazione senza risvolti pratici. I numeri per la sfiducia non c’erano e non ci sono stati. C’è stato qualche momento di tensione, soprattutto fra il presidente della Regione e i deputati del Movimento Cinque Stelle. Il presidente ha concluso così il suo intervento: “Dietro a questa mozione ci sono sollecitazioni esterne anche forti. Raccogliamo la sfida e andiamo avanti”.

LA DIRETTA DA PALAZZO DEI NORMANNI

00.52 Votano contro la mozione anche i presidenti di Regione e Ars Crocetta e Ardizzone.

00.44 Inizia il voto palese della mozione.

00.42 Si conclude il concitato intervento di Rosario Crocetta.

00.40 Crocetta: “La democrazia è rispetto dell’avversario, anche quando la pensa diversamente. Io sono orgoglioso di far parte di un partito che litiga e polemizza. Lo sfiducia day è stato un flop. Voi grillini vi dovete vergognare. E mi chiedo: cosa c’entra l’Ncd con queste posizioni estreme? Dietro a questa mozione ci sono sollecitazioni esterne anche forti. Raccogliamo la sfida e andiamo avanti”.

00.26 Concluso l’intervento di Gucciardi. Era l’ultimo previsto tra i deputati. Adesso l’intervento conclusivo del presidente Crocetta.

00.22 Gucciardi: “Basta con le urla e le liti. Il giorno in cui il presidente della Regione avrebbe dovuto presentare un governo di alto profilo, siamo qui a discutere in maniera incomprensibile una mozione di sfiducia inutile a un governo appena nominato”.

00.17 Gucciardi (Pd): “Questa è una giornata a tratti surreale. L’opposizione si dimostra immobile, senza un progetto, e anacronistica. Noi raccogliamo un’eredità dolorosa, di fronte alla quale sarebbe meglio non perdere la memoria. Ma l’opposizione fugge, disorientata. E persino impaurita. Queste mozioni sono dannose per la Sicilia, perché sono inutili e rappresentano fumo negli occhi, pura demagogia”.

00.14 Cancelleri (M5S): “Non riconosco più Rosario Crocetta come guida della Regione. Lui è un incapace amministrativo. A questa mozione abbiamo creduto davvero. La Sicilia è in ginocchio. Non c’è più tempo da perdere con passerelle e con comparsate in tv e teatrini. Noi avevamo iniziato un rapporto di collaborazione con lei, presidente. Lei ha chiuso la porta. Non accettiamo accuse e offese”.

00.12 Foti (M5S): “Il nuovo governo è il frutto di un mercato delle vacche”.

00.04. Turano (Udc): “Il centrodestra faccia un’opposizione corretta, capace di avanzare una serie di proposte. Pd e Udc hanno cercato col presidente Crocetta un’azione di rilancio che riguarda la prospettiva politica di un territorio che paga lo scotto di cose che non hanno funzionato. Nessuno è esente da colpe”.

23.58. Trizzino (M5S); “Questa mozione è un atto di responsabilità verso i cittadini”

23.50. Sammartino (Articolo 4): “Da soli non possiamo andare avanti. Dobbiamo condividere un percorso di riforme insieme. Sulle scelte che si sono fatte e su quelle che si devono fare ci vuole chiarezza. Noi voteremo contro la mozione di sfiducia”.

23.48. Zito: “Grillo ha detto solo che la mafia ha un codice, non una morale. Si vuole distogliere l’attenzione della gente dai veri problemi”.

23.47. Zito (M5S): “Nessuno dice niente sui fallimenti di questo presidente”

23.28 Figuccia (Forza Italia): “A un certo punto della discussione mi sono confuso: non riconoscevo più i deputati del PD che per mesi hanno attaccato il presidente Crocetta e che stasera hanno ribaltato la frittata. Adesso c’è stato un accordo sulle poltrone, ma quanto durerà?”

23.15 Formica (Lista Musumeci): “Mi ha sorpreso la richiesta di ritirare la mozione. I motivi per mantenerla? Basterebbe elencare tutte le frasi contro Crocetta espresse proprio dagli esponenti della maggioranza. Una miriade di atti di questo governo si sono infranti contro il Commissario dello Stato o contro i tribunali. La rivoluzione di Crocetta è la rivoluzione di chi non rispetta le norme e la prassi. Sono stati distrutti tutti i settori che compongono la Regione. E il Pd la smetta di prendere in giro gli italiani”.

22.57 Vinciullo (Ncd): “Noi non attacchiamo solo il presidente Crocetta, ma anche la maggioranza che lo sostiene. Una maggioranza che continua ad esistere. Ed è per questo che questa mozione di censura continua ad esserci. La colpa non è solo di Crocetta, ma anche degli assessori incompetenti e dei segretari regionali. Con Lombardo è stata questa maggioranza. Siete voi la continuità con Lombardo”.

22.47 Siragusa (M5S): Dopo due anni di governo Crocetta, la Sicilia è peggiorata. E i siciliani stanno male. E la colpa è solo del governatore. Noi siamo antimafiosi. La mafia è forte, ma c’è anche un’antimafia parolaia, degli indignati a convenienza, quella del presidente Crocetta, che continua a fare affari e che ha interessi di parte da tutelare”.

22.38 Ioppolo (Lista Musumeci): “Crocetta viene dall’Iperuranio. Parla di una Sicilia che vede soltanto lui. Ma adesso Crocetta è solo tutela, come si usa fare con gli interdetti”.

22.25 Grasso: “Se quest’Aula non legifera non è certamente colpa dell’opposizione, ma di una maggioranza che è spesso stata divisa e litigiosa. E’ la maggioranza a meritare la sfiducia”.

22.12 Panepinto (Pd): “La giornata di oggi potevamo evitarcela. Ed è intristita da una polemica sulla mafia e l’antimafia. Le parole di Grillo fanno un torto ai 14 deputati del Movimento cinque stelle. Su Province e su altri temi, nel mio partito la pensiamo in modo differente. Ma adesso archiviamo questa pagina e ripartiamo dai temi. Continuo a scommettere sul Pd e su Crocetta”.

22.09. Fazio: “Lei, presidente, è stato sfiduciato dai siciliani

22.06. Fazio: “Io la invito, presidente, a farsi un giro per vedere che tipo di immobilismo regni negli assessorati. Questo governo è privo di idee”.

22.04. Girolamo Fazio: “Ho votato la riforma per l’abolizione delle Province. Me ne sono pentito, perché mi sono fidato di lei”.

22.01. Ardizzone: “Onorevole Greco, lei è un veterano dell’assemblea”. Mormorio di Greco. Ardizzone: “Non è parola d’offesa, veterano”.

21.59. Greco: “Presidente, meno va in televisione, più figura ci fa fare. Lei vuole fare sempre quello che dice lei”.

21.55. Giovanni Greco: “Crocetta, nella sua foga di parlare sempre di tutto quello che ha ereditato, dimentica che quando parla di forestali non possiamo dire che ce li ha lasciati Cuffaro. In questo momento, oltretutto, Cuffaro non può difendersi, non nominiamolo”.

21.53. Parla Nino Dina, presidente della Commissione Bilancio, per fatto personale. Se la prende con il grillino Ciaccio: “Avrebbe dovuto approfondire, prima di parlare. Ciaccio delegittima se stesso”.

21.49. Assenza: “Crocetta, non puoi andare avanti, nell’interesse della Sicilia”.

21.44. Tempestoso l’intervento dell’onorevole Assenza. Polemiche con i grillini. Lui dice: “Andremo fino in fondo. Crocetta ha distrutto tutto”.

21.36 Aula sospesa per consentire a Crocetta di rientrare in Aula.

21.34 Ciaccio: “Sono indignato. Puoi fidarti di chi tiene al vertice della burocrazia regionale una persona condannata dalla Corte dei conti? Di chi sa solo distruggere? Con questo rimpasto non cambierà nulla. Oggi si sta peggio che ai tempi di Cuffaro e Lombardo. Non mi fido del presidente della Commissione bilancio, condannato dalla Corte dei conti, del presidente della prima commissione indagato per peculato, e di alcuni deputati questori: uno è addirittura rinviato a giudizio per gli scandali della Formazione”.

21.22 Seduta sospesa per qualche minuto. Riprende.

21.21 Durissimo scontro tra Malafarina e Musumeci. “Io ho combattuto davvero la mafia, con i miei atti, lì dove era necessario. Si vergogni lei”, ha detto Malafarina rivolgendosi a Musumeci.

21.14 Malafarina: “Il partito di Cascio è stato chiamato a un progetto di riforme vere. Oggi non ho sentito parole di condanna di fronte a parole che assegnano una morale alla mafia. E qualcuno vuole dare lezioni a un presidente come Crocetta, che ha combattuto e denunciato la mafia, dopo due presidenti uno condannato e uno sotto processo per mafia”.

21.05 Cascio passa in rassegna le frasi degli esponenti del PD (Cracolici e Digiacomo) che nei mesi scorsi hanno fortemente criticato il presidente Crocetta. Oltre alla presentazione, da parte del governatore, dell’ex assessore Gerratana. “I partiti sono tornati a dettare legge alla Regione. E’ finita la stagione dell’uomo solo al comando. Anzi, il governo è commissariato. Consiglio a Crocetta di andare meno in tv. Non fa un servizio alla Sicilia”.

20.59 Cascio (Ncd): “Le ragioni di questa mozione sono di natura politica e riguardano i rapporti all’interno della coalizione a sostegno del governo. Crocetta si è impantanato da solo. E’ caduto in contraddizioni tutte sue. I suoi governi sono stati grossolani, conflittuali, approssimativi e confusi”.

20.48 Di Mauro: “Voteremo a favore della sfiducia perché abbiamo firmato la mozione. Ma dobbiamo recuperare la nostra autonomia rispetto al centrodestra. Questa mozione è il prolungamento del patto del Nazareno tra Renzi e Berlusconi? Questa mozione segna una svolta per quanto ci riguarda. Da adesso in poi valuteremo le iniziative del governo. Conosco e stimo gli assessori Caleca, Li Calzi e Croce”.

20.45 Prende la parola il capogruppo del Pds-Mpa Di Mauro: “Questa mozione ha avuto il merito di ricompattare la maggioranza. Forza Italia ha voluto andare avanti a tutti i costi. Una spinta che ha costretto anche me, che non ero del tutto d’accordo nei tempi e nei modi, ad appoggiare la mozione. Abbiamo sbagliato a presentare questa mozione”.

20.39 Cracolici: “Che senso ha votare oggi la sfiducia? Stiamo rendendo una farsa, l’istituto della sfiducia. L’opposizione ritiri la mozione di sfiducia”.

20.35 Cracolici (Pd): “Fin dall’inizio, la sfiducia dell’opposizione era una sfiducia sfiduciata. Quindi disperata. Certo, anche io l’avrei presentata se fossi stato un deputato di opposizione. Ma oggi siamo di fronte a un nuovo governo. Mi pare chiaro che questa sfiducia verrà bocciata. Io ho espresso dei giudizi critici del Crocetta-bis. Ma davvero qualcuno ha pensato che io potessi votare la mozione di centrodestra e grillini? Qualcuno pensava che io potessi associare la mia firma a uno come Grillo che ha fatto un discorso davvero filomafioso? O col centrodestra che ha creato lo sfascio della Sicilia?”.

20.28 Ciancio: “Per governare bene, bisognerebbe fare il contrario di quello che fa Crocetta. Bisognerebbe non cambiare assessori ogni sei mesi, non cercare i soldi all’ultimo minuto. Serve normalità”.

20.22 Ciancio (M5S): “Sono disgustata dalla ipocrisia e dalla disonestà di questa Aula. Grillo ha detto che tra un mafioso e un uomo d’affari la differenza è solo che il mafioso sa di essere delinquente”.

20.15 Riprende la seduta e l’intervento di DIpasquale: “Io ho fatto già tre campagne elettorale col centrosinistra. E tutti quei precari e i disastri della Formazione chi li ha provocati se non quelli come l’onorevole Cordaro?”.

20.12 Prende la parola Dipasquale: “L’onorevole Cordaro evidentemente non ha argomenti. Io alla classe di incapaci come quella di Cordaro vi ho mandato all’altro mondo nel 2009”. Sale la tensione. Ardizzone costretto a interrompere la seduta.

20.06 Cordaro: “Noi perdoniamo al presidente di confondere il Brass group con Tinto Brass, di aver confuso l’Ast con una compagnia aerea, e di aver tenuto al suo fianco un assessore che non conosce nemmeno Giuseppe Alessi”.

20.03 Cordaro: “Lei presidente dice di aver licenziato non so quanta gente. Ma perché non dice, magari anche in una conferenza stampa, quanti sono quelli che alla fine sono stati reintegrati, con condanne per la Regione a pagare le spese. Certamente, Crocetta è riuscito a compiere qualche miracolo, come l’iscrizione di un ex pidiellino come Dipasquale e persino Malafarina al Pd. E’ meno fortunato con gli assessori: da Zichichi si è passato a Gerratana, buono per una campagna elettorale. Da Battiato a Sgarlata, affogata da mano amica dentro una piscina. La mozione di sfiducia c’è e resta. Grazie a questo atto lei ha compiuto l’azzeramento della giunta: il chiaro esempio del suo fallimento politico. E anche della truffa del Pd. E’ sempre stato un problema di poltrone”.

19.59 Il capogruppo del Cantiere popolare Toto Cordaro: “Crocetta non teme le elezioni? Fa bene: non credo che sarà il candidato del centrosinistra. Ha detto che le elezioni anticipate creerebbero nuovi disoccupati tra i deputati del centrodestra? Io un lavoro ce l’ho. Lei, presidente, non so cosa tornerà a fare”.

19.50 D’Asero: “Abbiamo fatto bene a presentare questa mozione, che certifica un fallimento. E infatti il presidente Crocetta  è dovuto intervenire cambiando il governo”.

19.46 Prende la parola il capogruppo di Ncd Nino D’Asero: “Noi ci siamo comportati finora come opposizione responsabile. E siamo sempre stati pronti a sostenere le iniziative che smantellassero le cose che non andavano. Ma la Sicilia oggi è in un momento di totale sbandamento”.

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19.40 Milazzo: “Abbiamo impantanato il parlamento senza motivo. E abbiamo approvato la legge sui Forestali solo perché sono venuti qui sotto. Non possiamo però accettare questo meccanismo”.

19.36 Milazzo (Forza Italia): “Voterò questa mozione per senso di appartenenza. E’ una fiducia al mio partito. Non c’è nessun deputato di maggioranza iscritto a parlare. E che devono dire? Da domani torneranno a litigare, tanto il seggio all’Ars sarà al sicuro. Sapevano che questa mozione non sarebbe stata approvata. Ma rimarcheremo l’incoerenza di alcuni colleghi della maggioranza. Come Cracolici, fulminato sulla via di Damasco”.

19.34 Ardizzone fa sapere che sono iscritti a parlare solo deputati d’opposizione.

19.33 La Rocca: “Altro che governo rivoluzionario. Questo è il governo delle proroghe e delle riforme lasciate a metà”.

19.29 La Rocca (M5S): “Non copra le voragini del suo governo chiamando in causa Grillo. Noi non siamo mai stati la stampella di questo governo. Siamo sempre stati coerenti e abbiamo sempre pensato di votare nel merito. Speravo di cuore che si potesse votare norme utili ai siciliani”.

19.25 Musumeci chiude il suo intervento: “Si chiuda questa triste e fallimentare pagina”.

19.23 Musumeci: “Vincerà il partito di Nicodemo? Il simbolo della doppiezza: di giorno con Gesù e di sera con i Farisei. Dopo mesi di implacabili condanne nei suoi confronti, quanti saranno stasera i deputati di centrosinistra iscritti a quel partito?”.

19.15 Prende la parola Nello Musumeci: “Lei Crocetta è un rivoluzionario senza rivoluzione. Lei ha preferito cedere ai ricatti della sua coalizione, che la vuole ostaggio, prigioniero degli stessi personaggi e degli stessi metodi del passato”.

18.55 Seduta sospesa per cinque minuti.

18.54 Chiuso l’intervento di Crocetta. Ardizzone difende Crocetta dalle “gravi affermazioni dell’onorevole Beccalossi durante una trasmissione nazionale. Ma invito anche il presidente Crocetta di non prestare il fianco a trasmissioni costruite a tavolino. Non sempre l’audience fa bene alla Sicilia”.

18.48 Crocetta: “Sul tema del commissariamento sto preparando un esposto per attentato alla costituzione. Qua vedo una mozione di censura al mese, due mozioni di sfiducia in un anno. La politica è ormai solo propaganda. Grazie allo sfiducia day ho guadagnato popolarità nei confronti del popolo siciliano. Un popolo che sa bene che questa è un’occasione unica. Io non ho nessuna paura. Nè di andare al voto nè di incontrare la gente. Andiamo pure il voto. Vediamo chi vince”.

18.40 Crocetta: “Caro Falcone, lei della Formazione non dice tutto sulla Formazione, perché quel sistema è stato creato da Stancanelli, che è a lei molto amico. E invece, hanno crocifisso la povera Nelli”.

18.38 Crocetta: “Noi abbiamo svelato la svendita della banca Irfis per dieci milioni. E anche la svendita del patrimonio immobiliare, immobili venduti e poi affittati a un prezzo doppio rispetto a quello di mercato”.

18.34 Crocetta: “Esiste una destra democratica in Sicilia, capace di affrontare seriamente il tema del riformismo?”

18.30 Crocetta: “I Forestali li ho assunti io? O li ho trovati già qui? E i precari chi li ha creati? Crocetta è responsabile di tutto? Anche dei 18 mila dipendenti? Dei 12 mila delle partecipate?”.

18.25 Crocetta: “Non ricordo tante mozioni di sfiducia nei confronti dei miei predecessori. E chi dice che questo governo rappresenta una continuità col passato mente, sapendo di mentire”.

18.22 Crocetta: “I grillini arrivano persino a dire che la mafia di una volta aveva una morale. E’ una falsità. Il Movimento sta diventando razzista, omofobo, filomafioso e intollerante”.

18.18 Prende la parola il presidente Crocetta: “Insinuare che qui qualcuno vota per il portafogli, lo trovo di pessimo gusto. E trovo che questo argomento offenda la democrazia. I grillini non si occupano della questione morale in Sicilia e puntano solo a delegittimare un presidente legittimamente eletto. Per un motivo preciso: perché forse le idee di questo governatore fanno concorrenza alle loro. Lo sfiducia day è diventato il boomerang day”.

18.16 Zafarana: “Dopo due anni ho le prove: gli incompetenti siete voi”. Finisce qui l’intervento.

18.12 Zafarana: “E l’assessore Stancheris, ha davvero rinunciato allo stipendio? Le varie anime della maggioranza hanno trovato la pace, ma è servito un esorcismo lungo un anno. E queste forze politiche si aggregano solo per interessi di bottega”.

18.08 Zafarana: “Questo è un accanimento terapeutico. E i deputati voteranno per non andare a casa. Voteranno con le mani al portafogli”.

18.06 Zafarana: “Le scuole cadono a pezzi. Bisogna staccare la spina per il bene dei siciliani. Per voi governare non è ‘tessere’ la trama della democrazia, ma solo ‘tessere’… di partito. Abbiamo fatto una finanziaria al mese, nominati 33 assessori in 24 mesi”.

17.58 Zafarana: “Crocetta ha governato come se fosse sempre in campagna elettorale. Vogliamo parlare del Muos? Dei comuni senza soldi? Della rinuncia a contenziosi da 4 miliardi con lo Stato? Alle ridicole finanziarie impallinate per la maggior parte dal Commissario dello Stato?”.

17.56 Falcone chiude il suo intervento. Prende la parola il capogruppo del Movimento cinque stelle, Valentina Zafarana.

17.55 Falcone si avvia alla chiusura: “Le ultime statistiche, caro presidente, la vedono al penultimo posto nelle graduatorie di gradimento. Ci pensi bene. Forza Italia esprime la mozione”.

17.50 Dallo “sfascio” della Formazione professionale, alla scuola, al commissarimento delle Province, alle società partecipate, prosegue il j’accuse di Falcone.

17.34 Falcone: “Siamo da tempo dentro un continuo rimpasto. E questo governo ‘della rivoluzione’ è riuscito a ricostruire i due terzi della burocrazia di quei governi che lo stesso Crocetta ha definito come la rovina della Sicilia”.

17.32 Falcone: “Da un anno e mezzo alcuni deputati di maggioranza attaccano i governi di Crocetta. Che rispondeva, ad esempio, al segretario del suo partito, dicendo: ‘Raciti chi?’. Chiedo a loro di palesare la propria posizione, oggi”.

17.29 Falcone passa in rassegna alcuni degli annunci di Crocetta: dalla decisione di trasformare l’Ast in una compagnia aerea all’emissione dei Trinacria Bond, fino ai “passi indietro” sul Muos.

17.27 Falcone: “Questo doveva essere il governo della rivoluzione e invece ha dimostrato una contiguità col passato e si è contraddistinto solo per annunci roboanti, eclatanti che si sono risolti in una mania di grandezza molto sterile”.

17.25 Falcone inizia la trattazione della mozione.

17.24 Inizialmente interverranno i capigruppo Falcone (Forza Italia) e Zafarana (Movimento cinque stelle). Entrambi illustreranno la mozione di sfiducia. Poi toccherà al presidente Crocetta. Quindi spazio agli altri deputati.

17.20 Riprende la seduta d’Aula.

17.05 Crocetta: “”Prendo sempre sul serio il lavoro del parlamento  e per questo non presento la giunta. Oggi  un esito di sfiducia sarebbe un attacco all’autonomia costituzionale, con la certezza che non potremmo fare neanche un bilancio senza un governo. Chi gioca con questi argomenti gioca con la Sicilia, trovo allucinante due mozioni di sfiducia in due anni. Dopo le dichiarazioni inaccettabili  di Grillo la destra siciliana si dimostra irresponsabile, un blocco di potere  che fa  del tanto peggio tanto meglio la propria regola.  Il Pd non è stato mai diviso, se permettete è un partito che conosco, si discute ed alla fine prevale il senso di responsabilità. Parlare di deleghe il giorno della sfiducia non mi sembra opportuno. Non sarà un tema spartitorio, raggiungeremo la sintesi”.

16.48 Sempre Crocetta, nei corridoi del Palazzo: “Preoccupato per le tensioni dentro Articolo 4? No, affatto. Per me va bene anche un ‘Articolo due per due’. La Stancheris? Dice che mi ha portato lei da Bruxelles a Palermo… comunque, preferisco non fare con lei alcuna polemica”.

16.45 Il presidente Crocetta ostenta tranquillità: “Cosa dovrei temere? Sono come quei proletari di Marx che non hanno nulla da perdere, se non le catene. Semmai, oggi avrei voluto già presentare la nuova giunta, ma non è stato possibile. Pazienza. Il centrodestra vuole sfiduciarmi? Non farebbe che aumentare il numero dei disoccupati, visto che molti di loro non credo che sarebbero rieletti se si tornasse al voto. E nonostante siano rivali politici io non auguro loro di restare disoccupati”.

16.40 Clima assai disteso nei corridoi di Palazzo d’Orleans. Abbracci e baci anche tra gli ex nemici. Prima il presidente della Regione saluta affettuosamente Bruno Marziano, poi incontra anche Pippo Digiacomo. Con entrambi, nelle scorse settimane, erano volate parole di fuoco e minacce di esposti in Procura.

16.35 Aula sospesa

16.05 Il vicepresidente Antonio Venturino apre la seduta con la lettura del verbale della seduta precedente.

16.02 “Auguro buon lavoro ai nuovi quattro assessori del Pd e agli altri componenti della giunta del Crocetta Ter, la loro professionalità e competenza consentirà un riavvio dell’azione politica e, sopratutto, del programma e del ‘Progetto Sicilia’ che in questi anni non è apparso chiaro nè a noi come forza politica di maggioranza nel governo, nè ai siciliani”. A dichiararlo è la parlamentare regionale del partito democratico Concetta Raia.  “Questa è l’ultima occasione per il governo Crocetta – ha aggiunto la deputata democratica – il compito degli assessori non sarà facile , ma non è ancora tutto perduto”. “Voglio esprimere, infine, insieme agli altri dirigenti di partito, il pmio apprezzamento al segretario regionale Fausto Raciti per come ha saputo condurre la trattativa e prodotto questa importante svolta nel Governo -Conclude l’On Raia – adesso c’è bisogno di fare bene e presto e con competenza , perchè i siciliani e qeusta terra non possono più attendere”.

15.55 In questi minuti il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone sta accogliendo il presidente polacco  Bronisław Komorowski, in visita a Palermo. L’inizio della seduta potrebbe slittare di qualche minuto.

15.26 “Il gruppo del Pd all’Ars unito per respingere la sfiducia al presidente Crocetta e per rilanciare con forza l’azione del nuovo governo”. Lo scrive su twitter Giuseppe Lupo, deputato regionale del Pd al termine della riunione del gruppo parlamentare.

15.15 E’ terminata da pochi minuti la riunione del Pd all’Ars. Al termine il capogruppo Gucciardi ha dichiarato che “il partito è unito” e che “nessun deputato del Pd voterà a favore della sfiducia”. Il segretario regionale dei democratici, Fausto Raciti, ha definito il Crocetta-ter “il governo della svolta, che dovrà affrontare uno dei momenti più difficili della storia dell’autonomia siciliana”. Nel corso della riunione del gruppo parlamentare, il presidente della Regione, Rosario Crocetta, ha telefonato al presidente della commissione Salute, Pippo Digiacomo, che nei giorni scorsi aveva ventilato la possibilità di votare a favore della sfiducia. Un gesto di distensione, che potrebbe convicnere Digiacomo a tornare sui suoi passi. All’incontro erano presenti i nuovi assessori regionali designati in quota Pd, ma da loro nessuna dichiarazione in attesa del conferimento delle deleghe.

 

Il “46” sulla ruota di Sala d’Ercole non uscirà. Doveva essere il giorno buono per staccare la spina al governo Crocetta. Una giornata lungamente attesa, accompagnata da una mozione sostenuta da un centrodestra improvvisamente coeso e da un’altra spinta dal Movimento cinque stelle che ha calato persino l’asso Grillo. Tutto inutile, quasi certamente. “In 48 ore, il mondo è cambiato”, spiega infatti il deputato Pd Giovanni Panepinto.

Il mondo è cambiato. C’è un nuovo governo. C’è un Partito democratico finalmente unito, almeno fino al prossimo strappo. C’è una coalizione che manifesta “mal di pancia” e malumori. Ma che alla fine, si allineerà. Nessun harakiri. Nessun suicidio. Anzi.

Il rischio della mozione che vedrà impegnata l’Ars domani pomeriggio, è quello di vedere persino decrescere il numero di partenza. Quelle 40 firme, frutto della “fusione”, appunto, dei deputati grillini e di quelli del centrodestra, potrebbero persino non tramutarsi in voti favorevoli alla mozione. Oggi, infatti, qualche deputato sarà assente. Assenze fisiologiche, per carità. Ma agli uffici di Palazzo dei Normanni sarebbero già arrivate le prime richieste di congedo. Mentre qualche “assenza” verrà registrata nel corso della stessa seduta.

Una seduta che prevede all’ordine del giorno solo la mozione al governatore. E che si preannuncia lunghissima. Già, salvo clamorose sorprese, infatti, la mozione non passerà. E Sala d’Ercole si trasfomerà, nel pomeriggio, nel teatro di lunghi e inconcludenti atti d’accusa. Anche di qualche esponente della maggioranza, che alla fine, però, non voterà a sostegno della sfiducia. E allora? Chi la voterà?

Intanto vanno precisate alcune coseo. Affinché la mozione di sfiducia passi, non basterà la maggioranza relativa, ma servirà la maggioranza assoluta dei voti. Serviranno, insomma, 46 deputati pronti a dire “sì”. La mozione è respinta, insomma, anche qualora i voti a favore siano superiori rispetto a quelli contrari. Per fare un esempio, quaranta voti a favore contro 30 contrari, non si tradurranno nella sfiducia. Qualora invece dovessero arrivare i 46 voti a favore della mozione, verrebbe immediatamente sciolta l’Assemblea regionale, decadrebbe la carica del presidente della Regione, ed entro tre mesi bisognerebbe andare a nuove elezioni. Il voto a Sala d’Ercole, come prevede il regolamento dell’Ars, sarà palese. Nessun “rischio-imboscate”, insomma. I parlamentari verranno chiamati uno per volta, in ordine alfabetico. Quasi scontato, come previsto dal bon ton istituzionale, l’astensione dal voto del presidente dell’Assemblea e del presidente della Regione.

Insomma, da dove potrebbero mai saltare i 46 voti necessari a chiudere l’esperienza del governo Crocetta? Il giorno della presentazione della mozione, sia i deputati di centrodestra che i grillini avevano lanciato un appello a quanti, nel Partito democratico, avevano fortemente criticato, nei mesi scorsi, il governo Crocetta. Un appello ribadito anche ieri, dalla Lista Musumeci: “L’azione fallimentare del presidente della Regione – si legge in una nota – è giunta al capolinea, ci auguriamo che gli esponenti della maggioranza che hanno dimostrato di averne coscienza e di voler cambiare le sorti di una Sicilia rasa al suolo, facciano un coraggioso passo avanti e dicano si domani alla nostra mozione di sfiducia”.

“Ma in 48 ore è cambiato il mondo”, ha spiegato Panepinto, come detto. Lui, deputato dei “Giovani Turchi” era stato molto duro in passato, soprattutto sul tema della Formazione professionale. Ma adesso, Nelli Scilabra non è più in giunta. “C’è un nuovo governo – spiega – che ci riporta alla mission iniziale. Credo che questa mozione abbia avuto quantomeno il merito di far capire a Crocetta che è finito il tempo dei balletti”. Un po’ l’opinione di Antonello Cracolici. Quest’ultimo è apparso, nelle scorse settimane, tra i più intransigenti nei confronti del governatore. Tra i democratici più disposti a staccare la spina. Ma anche per lui, oggi, è tutto diverso: “Non esiste più il ‘governo del presidente’ – spiega – e nemmeno quello delle correnti. C’è oggi una speranza nuova. Credo che il centrodestra, semmai, abbia fatto un grande regalo a Crocetta: questa mozione si voterà nel momento di maggiore ‘salute politica’ del governatore”. Ma qualche voce contraria c’è. O quantomeno più “critica” nei confronti della mozione. Quella del presidente della commissione Salute Pippo Digiacomo, ad esempio, che era giunto ai ferri cortissimi con Crocetta. Fino alla promessa di esposti in Procura. “Il livello cialtronesco degli attacchi di Crocetta nei confronti del sottoscritto, – ha detto – reo d’avere intrapreso, come presidente della commissione Sanità, una battaglia di trasparenza contro una gara multimilionaria che non mi convince e di avere cercato di fare chiarezza sulla torbida vicenda dei direttori generali di Catania, m’impedisce di votare contro la mozione di sfiducia di domani”.Non è esattamente un sì alla mozione però. Al punto che lo stesso Cracolici si dice pronto “a convincere l’amico Digiacomo a non votare a favore della mozione”.

A minacciare denunce contro il governatore era stato anche un altro presidente di commissione: Bruno Marziano: “Voterò a favore di Crocetta, nonostante Crocetta”, ironizza il deputato a capo della commissione Attività produttive. “Il mio voto, semmai, – aggiunge Marziano – rappresenterà un plauso nei confronti del segretario regionale Raciti, che ha centrato tutti gli obiettivi che la nostra area aveva posto. Le mie valutazioni personali, restano tali. L’ultimo rimpasto, ad esempio, – conclude Marziano – dimostra che la nomina di Gerratana era finalizzata a provocare un danno al sottoscritto”. Ci vuole pensare ancora un po’, invece, Mario Alloro. “La conferma di Linda Vancheri – spiega – è un problema. Io sono il primo firmatario di una mozione di censura nei suoi confronti. Vedremo cosa mi dirà il segretario generale nella riunione del gruppo, poi deciderò”. Stamattina, infatti, è convocato il gruppo del Pd, alla presenza di Fausto Raciti. In quella sede si chiarirà la linea del partito a Sala d’Ercole. La sensazione, però, è che, salvo eccezioni, di voti a sostegno della mozione non ne arriveranno. “Una cosa è la critica, anche aspra – spiega infatti Franco Rinaldi, anche lui spesso in rotto col governo anche sui temi della Formazione – un’altra è la sfiducia”.

E la sfiducia quasi certamente non arriverà. Nonostante qualche mal di pancia. L’Udc, ad esempio, ha fortemente criticato la scelta di Crocetta di ripescare in giunta Mariella Lo Bello: “Il presidente ha violato le regole – ha tuonato il capogruppo Turano – se fossimo stati avvisati, avremmo confermato Torrisi”. Malumori che non sfoceranno, però, in un voto favorevole alla sfiducia. Così come non dovrebbero arrivare i sì alla mozione dagli scontenti di Articolo 4: i cinque deputati (Sammartino, Sudano, Ruggirello, Anselmo e Nicotra) che non si sentono “rappresentati da questo governo”. I parlamentari si sono rivisti e si rivedranno ancora, fino ai minuti immediatamente a ridosso del voto. La chiave sta nel comprendere se il “no” alla richiesta dei due assessori sia stato voluto da Crocetta o se è stato il frutto di una trattativa portata avanti dal resto del gruppo (la parte che fa capo a Lino Leanza). “Dovessimo verificare la diretta responsabilità di Crocetta in quella decisione, ne trarremmo le conseguenze”, fa sapere un big del gruppo. Ma anche in questo caso, nella peggiore delle ipotesi, la scelta potrebbe essere quella dell’astensione. Dell’uscita dall’Aula. Dove mancheranno persino deputati che hanno firmato la mozione. Tra richieste di congedo e assenze più o meno preventivabili, insomma, nemmeno il centrodestra sembra credere più di tanto nella sfiducia. E se “quota 46” pare un miraggio, il rischio forte è quello di scendere sotto la cifra di partenza: i 40 voti dei firmatari. Il regalo del centrodestra a Crocetta, nel giorno della nascita del nuovo governo.

Pubblicato il

30 Ottobre 2014, 06:00

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