14 Maggio 2009, 15:36
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Ora riposa in pace, povera Graziella. Di quella pace che non è proprio il massimo, per chi rimane. Ma è l’unica che conosciamo. Noi, su questa terra, la chiamiamo giustizia. Riposa in pace. E scusaci se giustizia e memoria sono le uniche imitazioni dell’eternità che possiamo praticare con qualche sollievo. Tu hai avuto giustizia fino all’ultima parola. Piero, tuo fratello, ha avuto giustizia dopo anni di lotta, di beffe, di irrisioni. Aveva ragione lui, quando scavava nel verminaio della provincia di Messina. E un superiore che si credeva tale decise di sfottere Piero, davanti a tutti: “Allora, Campagna. Qui si sta bene. Dov’è il suo verminaio?”. C’era e c’è. In certe convulsioni delle aule di in-giustizia, quelle che Fabio Repici, coraggioso legale della famiglia Campagna, definisce “Rito Peloritano”. C’è nei silenzi, nell’omertà, nel fastidio, nella vigliaccheria e nelle complicità che hanno intessuto questa storia. Riposa in pace, Graziella. Hai avuto giustizia, anche se vorremmo ridarti la tua vita e la tua bocca sorridente di ragazza. Ma per quest’ultimo desiderio c’è soltanto il cielo.
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14 Maggio 2009, 15:36