Risate e grande successo| per 'Andiamo a quel paese' - Live Sicilia

Risate e grande successo| per ‘Andiamo a quel paese’

Il quinto lavoro cinematografico della coppia siciliana, nelle sale dal 6 novembre, è stato proiettato in Sala Sinopoli presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma.

l'ultimo film di ficarra e picone
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Tutto bene quel che finisce bene. La nona edizione del Festival Internazionale del Film di Roma chiude i battenti proiettando – in Sala Sinopoli presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma – “Andiamo a quel paese”, il quinto lavoro cinematografico della coppia siciliana Ficarra e Picone.

Salvo e Valentino – sceneggiatori, registi, attori del film – sono amici da una vita: rimasti senza lavoro decidono di lasciare Palermo e andare alla volta del piccolo paese d’origine, Monteforte, dove la vita è meno cara ed è più facile arrivare a fine mese. L’impatto con la micro realtà nell’entroterra siculo non risulta per nulla facile. I due, si ritrovano catapultati in una dimensione diversa da quella che avevano immaginato: un paese pieno di anziani (e non vecchi) da cui traggono beneficio grazie a un escamotage, tanto esilarante quanto vero, studiato a tavolino dai due protagonisti per riuscire a tirare avanti. La commedia – che guarda il Germi siciliano e omaggia Alberto Sordi sul finale – offre continuamente momenti di ilarità che celano punti di riflessione fino a coinvolgere in maniera totale e unanime il pubblico in sala che non perde tempo ad applaudire più volte a scena aperta.

Clientelismo, raccomandazioni, scansafatiche cronici, anziani considerati preziosa risorsa economica dai giovani nipoti impegnati a giocare a carte nel bar della piazza, sposalizi di convenienza, amori scomodi nascosti: l’ultimo lavoro di Ficarra e Picone – nelle sale dal 6 novembre distribuito da Medusa – è lo specchio di una società che indubbiamente riflette gran parte della situazione isolana, ma altrettanto certo è che la stessa, sovente, valica i confini e interessa gran parte del Bel Paese delle contraddizioni morali.

Ciò che risulta notevole e dà maggiore linfa alla narrazione è l’impianto registico costruito dai due. Nulla di statico, anzi, Ficarra e Picone si servono di carrelli e dolly riuscendo notevolmente a dare un’idea di cinema. La coppia made in sicily – esplosa a Zelig dieci anni fa – si avvale di un sorprendente cast a partire da Tiziana Lodato, Lily Tirinnanzi, Fatima Trotta, Ludovico Caldarera, Nino Frassica, Mariano Rigillo, Francesco Paolantoni, la piccola Maria Vittoria Martorelli, Massimo Minutella, Lello Analfino, Salvatore Mancuso, Salvatore La Mantia, Orio Scaduto e tanti altri ancora: tutti perfettamente adeguati, mai scontati, divertenti, attori con i quali, la coppia, ha nuotato nel mare magnum degli sprechi della “Regione autonoma a statuto sociale”, dei politici che vivono nel lusso, dando voce alla generazione di più o meno giovani che faranno fatica ad avere una pensione.

Ficarra e Picone si confermano abili nella mossa di rendere leggera e spassosa una commedia che, aldilà del riso che suscita al pubblico, conserva crude verità che portano alla riflessione anche lo spettatore più distratto, accompagnandolo per mano ad “andare a quel paese” e a non tornarne deluso.


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