Riscossione, la Regione | pronta ad anticipare 40 milioni

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28 Novembre 2013, 20:21

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PALERMO- La Regione è pronta ad anticipare 40 milioni di euro per scongiurare la paralisi di Riscossione Sicilia Spa, la società che si occupa di gestire la raccolta dei tributi e delle altre entrate nell’isola. Il governo ha prospettato la soluzione, attingendo a fondi del bilancio non utilizzati, durante la seduta della commissione Finanze dell’Ars, impegnandosi a presentare un emendamento martedì prossimo. Riscossione Sicilia è controllata dalla Regione, che detiene il 99,885% del capitale, mentre Equitalia ne controlla lo 0,115%. La società ha debiti per 60 milioni di euro accumulati negli ultimi 4 anni con alcuni fornitori, a fronte di 220 milioni di crediti: 100 mln nei confronti della Regione, 80 con lo Stato, 20 tra Inps e Inail e altri 20 con comuni e Province.

L’allarme sui conti di Riscossione Sicilia Spa era scattato dopo la relazione dei dirigenti in commissione, che avevano tracciato un quadro finanziario abbastanza complicato. L’assessore all’Economia, Luca Bianchi, aveva garantito una soluzione tampone in attesa che il governo nazionale completi la normativa di settore che riguarda appunto le società di riscossione per quanto riguarda la remunerazione delle attività, al momento basate sull’aggio calcolato sul riscosso. Il rischio che il governo e la commissione Bilancio vogliono scongiurare è che qualche creditore possa adire le vie legali, facendo precipitare la situazione. “Abbiamo un progetto e alcune idee, dobbiamo pero’ prima discutere con lo Stato sul percorso individuato”, affermano dall’assessorato all’Economia della Regione siciliana. Riscossione Sicilia Spa avrebbe un problema strutturale finanziario calcolato in circa 10 milioni di euro, con una differenza tra incassi derivanti dall’aggio sul riscosso e costi di gestione pari a circa 16 mln.

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Una situazione che ha prodotto sofferenze a cominciare dal 2009, cioé da quando è venuta meno la clausola di salvaguardia che aveva garantito un budget di circa 40 mln. Da allora la società avrebbe eroso il plafond, scrivendo in bilancio perdite per 20 mln all’anno, con un debito attuale di 60 mln. La quota più consistente del debito è nei riguardi di grossi fornitori nazionali, tra i creditori ci sono pure alcuni avvocati e la proprietà dell’immobile dove ha sede la società.

(Fonte ANSA)

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28 Novembre 2013, 20:21

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