31 Marzo 2016, 14:17
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PALERMO – “Antonio Fiumefreddo è stato nominato amministratore unico di Riscossione Sicilia”. Lo comunica in una nota il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta che ha voluto così “riconfermare la fiducia per l’attività di trasparenza svolta”. Una scelta, quella del governatore, che entra in rotta di collisione con l’Ars, dove la popolarità di Fiumefreddo era ai minimi tanto da arrivare alla sua defenestrazione. E c’è chi adesso parla di mozione di sfiducia al governo, come il presidente della commissione Bilancio Vinciullo di Ncd.
Nel suo comunicato il presidente della Regione precisa altresì che “la scelta è anche determinata dalla attuale situazione legislativa siciliana, che prevede che nelle società in house non esista più il cda a tre, ma una governance affidata a un unico soggetto. Ovviamente – precisa il presidente – nel caso in cui l’Ars decida di approvare il ddl già presentato all’interno della finanziaria e inserito tra gli articoli della legge stralcio che sarà discussa prossimamente, che prevede un cda composto da 3 persone, si procederà alla rielezione secondo legge”.
Crocetta insomma tira dritto e sfida l’Ars. Nel corso del dibattito sull’ultima manovra da Sala d’Ercole, quando c’erano da stanziare i fondi necessari a mettere in sicurezza i conti della società, infatti erano piovute critiche sul management della partecipata. E Fiumefreddo alla fine era uscito di scena per via delle dimissioni degli altri membri del cda che lo avevano fatto decadere. Ma ora, l’avvocato catanese – che era entrato in scontro con l’Assemblea tra l’altro per la vicenda della pubblicazione dei dati relativi ai debiti o ai contenziosi tributari dei parlamentari – torna al timone della partecipata che si occupa di riscuotere i tributi in Sicilia, e con poteri dunque ancora più ampi, da amministratore unico.
Non tardano le prime reazioni polemiche. “Prendo atto con disappunto che il presidente della Regione ha deciso di provocare e sfidare il parlamento e di non mantenere gli impegni assunti in occasione dell’approvazione della finanziaria – dichiara il presidente della commissione Bilancio Vincenzo Vinciullo -. Credo che da oggi vi siano tutte le condizioni per una mozione di sfiducia a Crocetta. L’unico obiettivo che avevamo era il raggiungimento del pareggio di bilancio, in modo che la Sicilia non fosse più considerata una regione ‘canaglia’ nei confronti dello Stato. Raggiunto questo obiettivo, non c’è più alcun motivo perché Crocetta continui a governare la Regione”.
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31 Marzo 2016, 14:17