02 Gennaio 2015, 16:13
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PALERMO – “Una classe politica arrogante, ignorante e predatoria ha di fatto sancito la fine di Riscossione Sicilia, società partecipata dalla Regione siciliana che conta 701 dipendenti e gira ogni anno alla Regione più di 300 milioni di euro”. Lo dice Gino Sammarco, segretario regionale Uilca Sicilia, dopo le dimissioni del Cda.
“I dipendenti sperano oggi di essere incorporati da Equitalia perché non hanno più fiducia nei nostri governanti. E in effetti un Cda che si dimette improvvisamente alla fine dell’anno, la dice lunga. Passeranno almeno tre mesi – aggiunge – prima dell’insediamento del nuovo Cda e nel frattempo i lavoratori, che già sono passati da 1100 a 701, hanno subito, soltanto loro, una drastica cura dimagrante che passa dagli esodi, alle ultime promozioni nel lontano 2009 e ai mai liquidati premi aziendali dal 2012 a oggi”.
“Una società che è in deficit, come Equitalia, peraltro, ma perché vanta crediti milionari da parte della Regione siciliana, in primis, e poi dall’Agenzia dell’entrate e dall’Inps”.
“A questo punto – afferma Enrico Pellegrino, leader degli esattoriali siciliani – chiediamo un incontro urgente con l’Ars e con il governo a garanzia della serenità e del futuro di questi lavoratori che da quando riscossione Sicilia è gestita dalla Regione siciliana hanno pagato sulla propria pelle tutte le nefaste scelte aziendali organizzative e strutturali vedendo peraltro chiusi tutti gli sportelli siciliani e operativi soltanto gli ambiti, uno per ogni capoluogo di provincia, con gravi disagi anche per l’utenza”.
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02 Gennaio 2015, 16:13