Risiko giunta, Lagalla vuole chiudere e convoca i partiti - Live Sicilia

Risiko giunta, Lagalla vuole chiudere e convoca i partiti

Intanto scalpita l’Udc: “Il sindaco non ci faccia sgarbi”

PALERMO – L’incontro è fissato per la settimana prossima e sarà quello il momento in cui il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, proverà a trovare la quadra per la sua nuova giunta. Fallito l’obiettivo di nominare gli assessori entro questo fine settimana, l’idea è di farlo almeno prima del Festino ma di mezzo ci sono le richieste dei partiti del centrodestra, dilaniati anche da scontri interni alimentati dall’imminenza delle Regionali. Ecco perché l’ex rettore ha deciso di convocare un vertice con la coalizione che dovrebbe tenersi fra lunedì e martedì.

Il conto ormai dovrebbe essere cristallizzato: tre posti a Forza Italia, altrettanti a Fratelli d’Italia, tre in quota sindaco (in cui rientrano i renziani), uno alla Lega e uno alla nuova Dc di Cuffaro. Il che lascerebbe fuori sia Saverio Romano che l’Udc, partito proprio di Lagalla: “Il sindaco è una persona seria e responsabile – dice Andrea Aiello, coordinatore cittadino dello scudocrociato e neo presidente della Quinta circoscrizione – Secondo l’impegno preso all’hotel delle Palme, chi ha superato il 3,5% ha diritto a indicare un assessore e noi siamo arrivati al 3,8%: il nostro nome è quello di Elio Ficarra. Sono convinto che non farà questo sgarbo all’Udc, partito a cui ha aderito e che per primo lo ha sostenuto”.

Le voci di corridoio dicono però che ai minori toccherebbero solo posti nei cda delle partecipate, capitolo che si aprirà una volta chiuso quello della giunta, ma secondo alcuni Udc e Noi con l’Italia potrebbero restare fuori anche da quelli. L’intenzione sarebbe di optare per i cda in tutte le aziende: la più pregiata è la Gesap, il cui consiglio di amministrazione è in scadenza a luglio e in cui Lagalla nominerà quattro componenti su cinque (grazie al fatto di essere anche sindaco metrolitano), poi c’è l’Amap che ha ormai una dimensione provinciale (anche se scadrà il prossimo anno) e a seguire le problematiche Rap, Amat e Reset, con Amg, Sispi e Palermo Energia (quest’ultima dell’ex provincia) a completare il quadro. In ballo ci sono sia i posti in cda che nei collegi sindacali, anche se l’ex rettore dovrà fare i conti con stipendi bassissimi (da 600 a 900 euro al mese per le partecipate interamente comunali) ed enormi responsabilità, specie in Rap per Bellolampo.

Le priorità

L’urgenza per Lagalla è però la giunta e il vertice della prossima settimana dovrebbe servire quantomeno a fissare il numero delle poltrone da assegnare; di nomi invece ne circolano tanti, anche troppi, e non mancano i problemi. Iniziamo da Forza Italia: i profili proposti sono quelli di Rosi Pennino, Aristide Tamajo e Andrea Mineo, con Giulio Tantillo alla presidenza del consiglio comunale. Non è un mistero che il sindaco abbia delle riserve su Mineo, nonostante le insistenze di Gianfranco Micciché, e qui potrebbe provare a insinuarsi Francesco Cascio con qualche sponda romana: Lagalla chiede che a indicarlo siano i berlusconiani, Fi vorrebbe invece che rientrasse nella quota del primo cittadino ma se Cascio entrasse in giunta come vicesindaco a quel punto salterebbe la presidenza di Sala delle Lapidi a cui guardano con interesse i meloniani. Uno scenario che comunque al momento viene considerato altamente improbabile.

Acque agitate anche dentro Fratelli d’Italia che non avrebbe ancora le idee chiare sui nomi: se Fdi prenderà i galloni di vice Lagalla, a indossarli potrebbe essere solo Carolina Varchi; il posto di Diventerà Bellissima toccherebbe invece a Giampiero Cannella (che era stato indicato per il ruolo di assessore regionale andato poi ad Alessandro Aricò), che però a questo punto non potrebbe candidarsi alle Regionali; al terzo aspira il gruppo di Giuseppe Milazzo che ha eletto tre consiglieri. Un’ipotesi che scontenterebbe però Francesco Scarpinato, primo degli eletti in lista e che esprime anche il presidente della Terza circoscrizione. Un’ipotesi al momento, in attesa che il partito si riunisca e stabilisca cosa fare.

La Lega pare aver puntato su Sabrina Figuccia, mentre la Dc avrebbe presentato una lunga lista di papabili tra cui Lagalla potrà scegliere. Infine il capitolo del sindaco: in questa quota dovrebbero rientrare Maurizio Carta (Urbanistica e Lavori pubblici) e Salvatore Cincimino (Bilancio), oltre a un nome da far indicare a Davide Faraone con l’accordo degli autonomisti che hanno eletto due consiglieri su cinque.


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