Cronaca

Ristoratore nel mirino dei boss| Un incubo lungo un anno

di

06 Luglio 2020, 13:05

1 min di lettura

PALERMO Lo avevano perso di mira. Per un anno, tra il 2018 e il 2019, ha vissuto l’incubo della minaccia mafiosa. C’era una sola strada per venirne fuori: denunciare gli estorsori. È la storia di una delle undici vittime delle estorsioni ricostruite dai carabinieri.

“Devi vendere solo pesce”

Si tratta di un ristoratore di Finale di Pollina. Una sera di novembre, così racconta, un Suv Bmw punta i fari abbaglianti in direzione dello stand organizzato per un evento, l’Oktoberfest.. Al volante c’è Giuseppe Scialabba, uno degli arrestati del blitz. Lo conosce perché Scialabba ha una macelleria in paese. Il macellaio scende dall’auto: “Tu devi vendere solo pesce”. Oppure deve rifornirsi da lui. Il ristoratore si allontana. Scialabba lo richiama: “Vieni qua che dobbiamo finire di parlare… che fai il malandrino?”.

Le minacce allo stand

Altro episodio. Si fa vivo Scialabba: “Di chi minchia è sto stand?”. Strappa l’insegna e se ne va. È un’escalation di minacce: “Sei un carabiniere, un pezzo di merda, io ti ammazzo”; “… che sei un mafioso che non pagavi il pizzo?… o pagavi il pizzo o venivano a mangiare gratis… allora ti vengo a trovare con amici per mangiare”.

Articoli Correlati

“Un limone in bocca al cameriere”

La tensione massima si raggiunge una sera di novembre. Scialabba siede ordina una frittura di pesce. Sostiene che il cameriere ha preso male l’ordinazione, “prende un limone e cercava di metterglielo con forza in bocca” al cameriere. Quindi afferra il titolare per un braccio. Gli urla in faccia: “Ti sei informato chi sono io?”. Ogni passaggio di questa storia è stata ripercorsa in diverse denunce presentate ai carabinieri e confluite nel provvedimento di fermo.

GUARDA LE FOTO DEI BOSS BRACCATI

Pubblicato il

06 Luglio 2020, 13:05

Condividi sui social