20 Marzo 2021, 16:45
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Dopo una cinquantina di DPCM ed altri provvedimenti di prevenzione e ristoro sociale per le persone coinvolte nella pandemia da COVID 19, e dopo otto decreti legge contenenti disposizioni di natura fiscale e contributiva per le aziende colpite dalle gravi conseguenze economiche che l’emergenza sanitaria ha determinato, è stato approvato dal Consiglio dei Ministri il “Decreto sostegni”. Un decreto, il nono, che comporta un costo di 32 miliardi di Euro.
Come al solito, anche questo decreto, “targato Draghi”, contiene un altro fascio di proroghe. Per la verità c’è chi sostiene che l’unica soluzione praticabile in questo particolarissimo periodo è quella di una sospensione tributaria generalizzata, magari legata ad una ulteriore definizione agevolata delle pendenze tributarie, quelle nuove e quelle vecchie.
Ma su questo punto sono molti quelli che non vedono favorevolmente un ennesimo condono. Anche tra gli stessi partiti politici che sostengono il Governo non c’è accordo su questo punto.
Tra le diverse disposizioni agevolative da tempo annunciate, frutto di tanti compromessi politici ed economici e quindi di tanti aggiustamenti in corso d’opera, ma contenute ora nel nuovo decretovarato venerdì sera dal Consiglio del Ministri, spiccano:
l) 800 milioni di euro aggiuntivi destinati al trasporto pubblico locale;
m) Rinvio di alcuni termini, tra cui lo spostamento al 30 aprile (dal 31 marzo) del termine per la deliberazione del bilancio di previsione degli enti locali
– ed ancora, tra le misure fiscali contenute nel decreto di prossima pubblicazione:
n) Cancellazione delle cartelle esattoriali con iscrizione a ruolo nel periodo 2000-2010, ma solo fino a 5.000 euro (tra tributo, sanzioni ed interessi) e solo per i soggetti con reddito inferiore a 30.000 euro;
o) Definizione agevolata degli avvisi bonari inviati sui periodi di imposta 2017 e 2018, ma solo per i soggetti che hanno subito un calo del volume d’affari del 30% rispetto al 2019;
p) Proroga della sospensione delle attività di riscossione coattiva (blocco delle notifiche) fino al 30 aprile. Poi le notifiche saranno “spalmate” nell’arco di due anni.
q) Proroga al 31 luglio (già annunciata con il comunicato stampa del MEF n.36 del 27 febbraio scorso) del pagamento delle rate riguardati la “rottamazione ter” ed il “saldo e stralcio”. Tutte le rate che scadono fino al 31 luglio, inoltre, slittano a novembre.
Purtroppo, però, c’è chi pensa pure all’introduzione di una nuova imposta “patrimoniale”, un’iniziativa, comunque, che ha provocato le proteste di molte parti politiche. Non si dimentichi, infatti, che un’imposta patrimoniale sugli immobili esiste già, ed è l’IMU, e non si dimentichi nemmeno che una imposta sui patrimoni, privilegiando coloro i quali hanno speso il reddito percepito nel corso degli anni, a prescindere dalle conseguenze che potrebbe avere nell’attuale e particolarissima situazione economica legata alla pandemia, colpirebbe sempre il risparmio dei cittadini i quali, in un futuro più o meno prossimo, consumando i redditi non spesi, consumando cioè le somme risparmiate, si troverebbero necessariamente a dovere subire un’altra forma di tassazione, ossia, oltre alla “patrimoniale”, anche quella sui consumi, come l’IVA o l’imposta di registro, o addirittura, seppure con le esenzioni oggi esistenti, l’imposta di successione.
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20 Marzo 2021, 16:45