16 Ottobre 2009, 17:22
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Nuovo incontro del coordinamento interassessoriale istituito dalla giunta di governo regionale il 3 ottobre scorso subito dopo i fatti di Messina. Intorno al tavolo, riunitosi ieri sera nei locali dell’assessorato regionale ai Lavori Pubblici che ha l’incarico di coordinare gli interventi, c’erano gli assessori Nino Beninati (Lavori Pubblici) e Mario Milone (Territorio ed Ambiente), i dirigenti generali Salvatore Cocina (Protezione Civile) e Manlio Munafò (Lavori Pubblici), il presidente della provincia di Messina Nanni Ricevuto, i sindaci di Itala, Antonio Miceli, e Scaletta Zanclea, Mario Briguglio, l’assessore Gianfranco Scoglio per il comune di Messina, i tecnici dell’assessorato Territorio e quelli del Genio civile di Messina.
Il vice presidente della Regione, Nino Beninati, ha sottolineato che il tavolo ha avuto mandato della giunta di governo di redigere una mappa regionale del rischio, iniziando dalle zone alluvionate per poi allargare la propria attività all’intera provincia di Messina ed, in seguito, all’intera regione.
“La nostra attenzione – ha detto Beninati – è, naturalmente, prioritariamente incentrata sulle zone colpite dagli eventi del 1 ottobre così come stabilito dall’ordinanza di protezione civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ma l’attività dovrà avere tre fasi. Una prima dedicata certamente a fronteggiare l’emergenza, soprattutto attraverso la protezione civile, una seconda che riguarderà gli interventi di ripristino e messa in sicurezza a medio termine ed infine l’ultima fase ovvero la predisposizione di un piano dei rischi e degli interventi che possa far fare alla nostra regione un salto in avanti nella prevenzione. Questo non è un tavolo dove fare politica – ha concluso – qui occorrono molti fatti che ci permettano di pervenire a risultati rapidi e concreti”
Durante l’incontro è stato fatto il punto della situazione determinatasi nell’area colpita dagli eventi alluvionali. Per la quantificazione dei danni e la valutazione dello stato degli immobili colpiti dalla frana occorrerà attendere la fine di ottobre visto che sono ancora in corso le operazioni di ricerca e rimozione di fanghi e detriti. Solo dopo questa fase si potranno avanzare progetti ed ipotesi su ristrutturazioni, messe in sicurezza ed eventuali abbattimenti.
“Abbiamo individuato – ha detto l’assessore Milone – risorse interne all’assessorato Territorio e Ambiente che, insieme a quelle già annunciate dal governo nazionale e dalla protezione civile, potranno costituire una valida e solida base di partenza per la predisposizione degli interventi più urgenti finalizzati alla messa in sicurezza dei territori colpiti dal recente disastro”.
Al genio civile di Messina, come deciso nel corso della prima riunione del coordinamento svoltasi nella città dello Stretto il 5 ottobre, sono già pervenuti numerosi studi e progetti da parte di tutti gli appartenenti al tavolo (Assessorati regionali, protezione civile, provincia di Messina e Comuni interessati). Nei prossimi giorni affluirà altra documentazione richiesta agli uffici ed ulteriori progetti la cui esistenza è emersa durante l’incontro di ieri sera.. Dal Territorio ed Ambiente arriveranno anche gli aggiornamenti al Piano di Assetto Idrogeologico (PAI) della zona. Il genio Civile procederà all’analisi di tutto il materiale pervenuto e redigerà un elenco di opere possibili, di progetti esecutivi o da aggiornare, di ulteriori interventi ancora da progettare e di priorità di esecuzione.
Fra i progetti che le autonomie locali chiedono che possano essere considerati prioritari c’è la messa in sicurezza della strade di accesso a Scaletta Zanclea ed Itala. Per questo sono stati inoltrati due progetti. Uno riguarda la realizzazione di “rampe di fuga” da usare solo in caso di emergenza per collegare le zone collinari a strada statale ed autostrada; un secondo la realizzazione di gallerie paramassi sulla statale 114 per l’accesso a Scaletta.
Fra i progetti trasmessi e che potranno essere oggetto di aggiornamento e valutazione anche le regimentazioni idrauliche di alcuni torrenti della zona, ad iniziare da Itala.
Sul fronte della conoscenza del rischio la Provincia di Messina ha avviato una interlocuzione con l’INGV (Istituto Nazionale di geofisica e Vulcanologia), proprio per la valutazione dei rischi per la pubblica incolumità e per la viabilità. I risultati saranno sovrapposti al lavoro fatto dall’assessorato Territorio ed Ambiente per redigere una mappa dei rischi nella zona il più puntuale possibile. Nel medio termine, in base anche a questa mappa, si potrà valutare la messa in opera di opportuni sistemi per prevedere precipitazioni intense.
Entro fine mese il tavolo tornerà a riunirsi per prendere atto delle stime dei danni effettuate dalla protezione civile e della condizione di stabilità e sicurezza degli immobili e delle strade di collegamento provinciale secondo le relazioni tecniche della stessa protezione civile e del genio Civile e valutare, di conseguenza, gli interventi immediati e redigere il piano delle successive priorità.
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16 Ottobre 2009, 17:22