Cronaca

“Roberta, la famiglia con il cuore spezzato: conosco quei ragazzi”

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25 Gennaio 2021, 12:36

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PALERMO- Don Domenico Bartolone è il parroco della chiesa Santissima Annunziata a Caccamo. A lui spetta il compito di cercare le risposte all’angoscia di tutti, nel frangente terribile della morte e dello scempio di una ragazza bellissima, a cominciare dal suo cuore. O almeno la carezza di una piccola consolazione mentre tutto intorno è sgomento. Don Domenico li conosceva. Conosceva Roberto e Pietro perché è un insegnante e un sacerdote con cui i giovani si confidano. La cronaca è spietata: Pietro Morreale è stato fermato dalla Procura di Termini Imerese per l’omicidio della fidanzata Roberta Siragusa. Lui ha 19 anni, lei ne aveva 17 e il suo corpo è stato trovato in un burrone, proprio nelle campagne di Caccamo.

“Vedo la tristezza negli occhi delle gente – dice don Domenico – ieri le persone che sono venute a Messa erano smarrite. Mi metto nei panni dei genitori disperati. Sono stata a casa di Roberta, c’è una madre con il cuore spezzato, come un’intera famiglia. Ma penso anche agli altri. La richiesta, ovviamente e fermamente, è di giustizia in nome e per conto di Roberta. Non mi aspettavo un gesto tanto crudele che ci prende di sorpresa come comunità. Ci sono delle indagini che ci diranno cosa è accaduto. Niente lasciava sospettare”.

Don Domenico lo ha anche scritto nel suo profilo Facebook:Caccamo si è svegliata con una brutta e triste notizia. Un’immane tragedia ha colpito la nostra comunità . Confidiamo nella magistratura affinché venga fatta giustizia per una giovane vita spezzata”.

“Li conoscevo – continua il racconto di don Domenico – ero docente di entrambi. Ma li conoscevo pure perché la loro comitiva si riuniva davanti alla chiesa, quando aprivo e chiudevo erano sempre lì. Mi sono spesso soffermato a parlare con quei ragazzi, adolescenti normali e niente lasciava presagire una tragedia. No, non ce l’aspettavamo. Roberta era una ragazza sensibile. C’eravamo incontrati qualche giorno fa perché voleva consigli sul suo percorso, sul suo futuro. Aveva le idee chiare e voleva assumere il suo posto nel mondo. Cosa posso dirle? Io mi affido alla preghiera e al Signore. Lui ci garantisce la consolazione e l’immunità”.

Sul profilo Facebook di una ragazza strappata alla vita, intanto, fioriscono i ricordi lì dove ci si aspettava che sbocciassero i sogni di domani, non i rimpianti di ieri. Forse ha ragione don Domenico: oltre la giustizia degli uomini, resta soltanto la preghiera.

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25 Gennaio 2021, 12:36

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