26 Maggio 2021, 12:39
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TERMINI IMERESE – I palloncini formano la scritta: “Roberta vive”. Roberta Siragusa, uccisa a 17 anni, vive nel ricordo dei parenti e degli amici che stamani sono presenti al Tribunale di Termini Imerese. Indossano unA maglietta per dire stop alla violenza di cui Roberta è stata vittima, lo scorso gennaio a Caccamo.
Sotto accusa per omicidio c’è il fidanzato Pietro Morreale, 19 anni. Dinanzi al gip del Tribunale di Termini Imerese, Angela Lo Piparo, si sta svolgendo l’incidente probatorio.
Viene sentito il medico legale Alessio Asmundo che dovrà esporre gli esiti dell’autopsia eseguito sul corpo della ragazza. Tracce di sangue e capelli di Roberta sono stati trovati nella macchina del fidanzato. Le nuove prove, isolate dai carabinieri del Ris nelle scorse settimane, potrebbero pesare come un macigno sulla posizione processuale del fidanzato. Secondo gli investigatori, ha mentito nella ricostruzione dei fatti fornita ai carabinieri.
“Il medico dovrà chiarire – dicono gli avvocati della famiglia di Roberta, Sergio Burgio e Giuseppe Canzone – scientificamente, le cause della morte di Roberta e la presenza di alcune ferite al viso. Queste risultanze saranno determinanti per il prosieguo del procedimento perché dovranno essere esaminate e valutate unitamente agli esiti delle indagini sui reperti operate dai Ris dei carabinieri di Messina. Già dalla lettura di questi atti emergono circostanze gravi che ci condurranno a ricostruire i fatti per raggiungere il nostro obiettivo: verità e giustizia
per Roberta”.
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26 Maggio 2021, 12:39