“Roma riconosca lo Statuto | Non chiediamo elemosina”

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16 Maggio 2018, 15:07

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CATANIA – “L’Italia ha bisogno di un governo al di là delle formule. Un governo che dia risposte immediate e con questo governo noi vogliamo parlare, vogliamo discutere e vogliamo confrontarci. Se poi nascerà il governo di cui leggo sui giornali, bene, saremo tutti felici sul piano della interlocuzione istituzionale. I desideri di ognuno di noi naturalmente ce li teniamo per noi perché non tutti i desideri possono diventare realtà”. Lo ha detto a Catania il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci rispondendo alle domande di giornalisti a margine della prima giornata della tappa del road show organizzato dall’Anas per i suoi 90 anni. “Il mio giudizio ha un valore assai relativo – ha aggiunto – e peraltro non sarei neanche credibile essendo politicamente uomo di parte. Qui sono il presidente della Regione e quindi non parteggio per nessuno ma rappresento tutti. E da presidente di una regione come la Sicilia, che vive una delle stagioni più drammatiche del dopoguerra, mi auguro che prevalga in tutti il senso di responsabilità”.

E ancora: “Cerchiamo di voltare pagina e di impostare un ragionamento nuovo. A Roma non chiediamo elemosina, né privilegi, ma solo che venga riconosciuto lo Statuto e quindi la Carta Costituzionale, che in alcuni punti è stata disattesa, a cominciare dagli articoli 36, 37 e 38. Chiedere la defiscalizzazione e dei prodotti petroliferi vuol dire anche avere anche un giusto compenso ad un atteggiamento che per 60 anni riteniamo sia stato improntato essenzialmente allo sfruttamento di questa a terra. Al nuovo governo nazionale – ha proseguito Musumeci – chiederemo di restituirci quello che ci è stato tolto. Come amo dire, si è operato una sorta di furto con destrezza, spesso con la complicità delle classi dirigenti siciliane, che a Roma, anziché difendere gli interessi dell’Isola, difendevano quelli del loro partito o del proprio ruolo o elle propria carriera”. “Il tasso di occupazione – ha continuato Musumeci – si è abbassato notevolmente mentre si è alzato notevolmente quello dell’inquinamento, ma i siciliani continuano a pagare la benzina ad un preso più alto degli italiani della Val d’Aosta e del Friuli Venezia Giulia”. “Questo – ha sottolineato Musumeci – non è concepibile in una Regione che produce milioni di barili di petrolio, che li raffina e che poi manda il prodotto finito nel resto d’Italia. Se nasce il nuovo esecutivo, ci confronteremo su questo terreno”. ù

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(ANSA).

 

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16 Maggio 2018, 15:07

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