27 Maggio 2017, 08:30
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CATANIA – Perché tutti i profughi in Sicilia? Questo è l’interrogativo espresso da Romano Prodi incontrando i giornalisti a Palazzo degli Elefanti a margine del festival internazionale di geopolitica Mare Liberum. “So che impieghiamo tante risorse in Libia, ma quello che colpisce è che ci sono tantissime navi di numerosissimi Paesi europei che portano tutti i profughi in Sicilia. Tutto questo ha una sua stranezza”, ecco l’appunto dell’ex presidente del Consiglio ed ex presidente della Commissione Europea.
Ormai libero dagli impegni di governo e dalle liturgie di partito, Romano Prodi interviene da oracolo sulle faccende internazionali. Tant’è che a pochi chilometri dal G7 in corso di Taormina, non si scoraggia a chiedere il rientro della Russia al tavolo dei grandi del Pianeta. Lo fa mentre ha accanto Javier Solana, che dal ’95 al ’99 è stato segretario generale della Nato: “La Russia serve all’approvvigionamento energetico delle nostre imprese. L’Europa deve guardare con attenzione ai propri interessi, al di là di quelli americani”. Un’apertura che regge anche davanti alla domanda di Giuseppe Scognamiglio, direttore di EastWest, se ciò possa significare anche mettere da parte le conseguenze della crisi in Crimea. “Sì, bisogna dimenticarla”, è la posizione di Prodi.
La sala Vincenzo Bellini della casa comunale diventa per un fine settimana un prestigioso pensatoio internazionale. A dibattere con il fondatore dell’Ulivo avrebbe dovuto esserci anche il ministro degli Esteri Angelino Alfano: assente. Come lo è pure il sindaco metropolitano Enzo Bianco, impegnato in quel di Taormina. A fare gli onori di casa c’è l’assessore al Bilancio Salvatore Andò. Motore di Mare Liberum è invece Claudio Corbino dell’associazione Dimplomatici: “La direzione della nostra iniziativa è quella dell’Europa – ha spiegato a Live Sicilia – In questa due giorni di dibattito cercheremo di sviluppare il tema della necessità che il continente europeo possa fare massa critica, rappresentando i valori della libertà, della democrazia, e della tolleranza. In fondo – ha aggiunto – nessuno stato europeo può rappresentare da solo una cassa di risonanza efficace a difendere i valori costitutivi del nostro Occidente”.
Parla dell’emergenza immigrazione anche Salvo Pogliese, europarlamentare etneo di Forza Italia. “Catania ha riconquistato una centralità nel contesto continentale – spiega al nostro giornale – Penso al concretizzarsi della sede di Frontex. Come penso pure alla vicenda che ha coinvolto il pm Zuccaro: un caso assolutamente eclatante, entro cui sono state dette delle cose assolutamente oggettive. Io sono convinto che il 90% delle Ong svolgono un’azione di grande passione civile. E ho grande rispetto per chi si prodiga nell’aiutare gli altri, però le Ong dovrebbero interrogarsi sulla funzionalità di quello che stanno facendo. Aver soccorso in mare i migranti a poca distanza dalle coste libiche, ha fatto sì che si implementassero in maniera esponenziale sia gli sbarchi che le tragedie in mare”.
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27 Maggio 2017, 08:30