Romeo: “Sulla corruzione |la politica siciliana tace”

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08 Ottobre 2012, 15:43

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PALERMO –  “In Sicilia il fenomeno della corruzione è più grave che altrove, per via dei legami con la politica, eppure in questa campagna elettorale non si indicano prospettive concrete ma ci si limita a discorsi generici”. L’ha detto il cardinale Paolo Romeo, arcivescovo di Palermo, a margine dei lavori della Conferenza episcopale siciliana (Cesi). “La Sicilia – ha aggiunto – ha l’assemblea regionale più numerosa rispetto a tutte le altre, i partiti spendono senza rendicontare le uscite. La politica ha il dovere di ascoltare il grido che giunge dalla gente disperata per la grave crisi e priva di fiducia nel futuro”.

L’arcivescovo del capoluogo, nel corso dei lavori, ha poi affrontato il tema della lotta alla mafia: “Tutti – ha detto – lottiamo la mafia quando viviamo nella legalità. Chi dice di combattere la mafia non deve fare proclami, ma deve solo impegnarsi a far funzionare l’istituzione cui è preposto. Così è anche per noi responsabili delle comunità ecclesiali”. Romeo ha poi rivolto un monito alla politica per la crisi che diffonde preoccupazione e sfiducia. “Siamo – ha aggiunto – in una situazione gravissima. La cosa pubblica continua a non funzionare in settori di grande importanza come, per esempio, quelli della sanità e dell’istruzione in vari livelli. Penso in particolare alle scuole professionali”.

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“La politica ascolti allora il grido di tanta gente sull’orlo della disperazione, – ha aggiunto – di cui la Chiesa si fa portavoce, di chi non grida per le strade, ma che non ha più fiducia nel proprio avvenire. La gente aspetta una parola da noi. La crisi è globale e investe il mondo intero. La Sicilia é una di quelle regioni in cui la situazione diventa drammatica”.

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08 Ottobre 2012, 15:43

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