“Rosalia, salvaci dalla cattiva politica”

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04 Luglio 2010, 00:29

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Emma Dante, qual è il ricordo migliore che conserva del Festino?
“Ricordo un Festino organizzato da Festi, diversi anni fa. Ricordo gli acrobati in cielo, ricordo gli artisti per strada. In generale io, da palermitana, non ho visto molti Festini. Quand’è il Festino?”.

A metà luglio.
“Ecco, quello è un periodo di festival, spesso sono in giro in tournèe, per questo non ne ho visti molti. Però quando ho la possibilità di trovarmi a Palermo, vado con piacere a vederlo. Chi la cura quest’anno la direzione artistica?”.

Philippe Daverio.
“Ah”.

Comunque quest’anno sarà un Festino povero, pare che si arriverà a fare tutto con 300 mila euro.
“Trecento mila euro è una cifra considerevole. Certo, se poi si pensa a tutti i soldi che prende lo Stabile di Palermo…”.

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È giusto continuare ad organizzare il Festino?
“Si, è giusto conservare la tradizione. Il problema è a chi viene assegnata la direzione. Politicamente, intendo, non c’è mai un intervento aperto al nuovo, mai uno sguardo alle risorse del territorio, agli artisti locali. Ripeto, sono d’accordo sul fatto che vengano stanziati i fondi per il Festino, è un modo per preservare, quasi difendere una tradizione che fa parte della storia della città. Il punto è a chi vengono dati e come questi fondi vengono gestiti. Sarebbe bello riuscire a creare una rete di relazioni e renderla davvero la festa di tutti”.

Parliamo di Daverio, giusto?
“Non conosco questo signor Daverio, ma non mi pare che abbia molto a che vedere con la storia e le tradizioni di questa città”.

E se la direzione artistica venisse assegnata a lei, cosa ne farebbe del Festino?
“Ne sarei davvero felice. Così su due piedi non saprei dire cosa farei, chi coinvolgerei. Credo che partirei dalla topografia della città. Vede, questo passaggio dell’angelo per le vie della città….. io studierei il territorio e a partire da quello lavorerei sul concetto di passaggio”.

Qual è la peste da cui la Santuzza dovrebbe liberare Palermo oggi?
“Il punteruolo rosso pare sia stato debellato, quindi c’è ancora una speranza. Palermo dovrebbe liberarsi da questa politica sbagliata, fatta di clientele. Una politica che non pensa alla gente e che non guarda al territorio. La nostra è una terra fertile, piena di semi, piena di talenti. Manca qualcuno che la coltivi”.

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04 Luglio 2010, 00:29

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