“Geneticamente mafioso” | Archiviazione per Crocetta

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24 Settembre 2014, 18:25

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PALERMO – La conferenza stampa del presidente della Regione e il commissario dell’Esa fu di quelle infuocate. Volarono parole grosse. Carmelo Bontempo Scavo non gradì le esternazioni di Rosario Crocetta e di Francesco Calanna. E decise di querelarli entrambi. Il Giudice per l’udienza preliminare di Palermo, Nicola Aiello, ha deciso di archiviare il caso, dando ragione al governatore difeso dall’avvocato Vincenzo Lo Re.

La conferenza era stata convocata nell’agosto 2013 per denunciare all’opinione pubblica, dopo averlo fatto in Procura a Messina, che la mafia avrebbe messo le mani su beni di proprietà della Regione. Crocetta disse che Bontempo Scavo “ha venduto un fondo rustico a Carlentini di una superficie catastale di 129,68 ettari. Ma questi terreni sono terreni dell’Esa, che erano stati affidati in concessione negli anni ’50. Il signor Bontempo – proseguiva Crocetta – afferma di avere assunto quei terreni per usucapione. Ma i terreni demaniali non sono soggetti all’usucapione. E i terreni sono stati venduti per 350 mila euro”. Infine arrivarono le frasi che fecero scattare la querela. Crocetta definì Bontempo Scavo “geneticamente legato a una famiglia mafiosa” (l’omonimo clan di Tortorici ndr) mentre Calanna paragonò l’operazione a quella di “Totò che vendeva la fontana di Trevi”.

Secondo il Gup Aiello, le frasi rientrano “nel diritto di critica”, specie se si censurano “operazioni commerciali fortemente lesive dell’interesse pubblico”.

 

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24 Settembre 2014, 18:25

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