Economia

Rottamazione delle cartelle, in arrivo il differimento

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27 Febbraio 2021, 17:40

4 min di lettura

Con comunicato stampa n.  N° 36 di oggi, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha annunciato che è in corso di redazione il provvedimento che differirà il termine del 1° marzo 2021 per il pagamento delle rate della “rottamazione-ter” (articoli 3 e 5 del DL n. 119/2018) e del “saldo e stralcio” (art. 1 commi 190 e 193 della Legge 145/2018).

Il termine riguarda le rate del 2020 ancora non versate a cui si aggiunge la prima rata del 2021 della rottamazione-ter.​

Salvatore Forastieri

Il provvedimento entrerà in vigore successivamente al 1° marzo 2021 e i pagamenti, anche se non intervenuti entro tale data, saranno considerati tempestivi purché effettuati nei limiti del differimento che sarà disposto​.

Meno male che tra le “fonti del diritto italiano” ora  ci sono pure i comunicati stampa.

Diversamente, infatti, lunedì prossimo tutti i contribuenti che si sono avvalsi della “rottamazione delle cartelle”, ossia la Definizione agevolata delle cartelle di pagamento, senza sanzioni ed interessi,  , e  del “saldo e stralcio”, ossia la possibilità di definire con modalità agevolate i debiti delle persone fisiche che si trovano  in una grave e comprovata situazione di difficoltà economica mediante pagamento del capitale, degli interessi e delle somme spettanti all’agente della riscossione, senza versamento di sanzioni nonché interessi di mora, sarebbero dovuti andare indispensabilmente a pagare le rate scadute nel 2020 e la prima rata di quest’anno per evitare che l’agevolazione già richiesta e concessa dall’Agente della Riscossione decadesse con la ripresa del “carico” originario, ossia considerando quanto finora pagato come semplice acconto di quanto originariamente dovuto (comprese le sanzioni, gli interessi e tutti gli oneri accessori).

Un bel danno per tantissimi contribuenti i quali se non si trovavano nelle condizioni di pagare il loro debito nel 2020, certamente non si trovano ancora nelle condizioni di pagarlo nel 2021, dopo la seconda ondata di pandemia quella sanitaria e quella economica.

Ora non ci resta che aspettare il testo di legge per sapere quali saranno le nuove scadenze e fino a quando i contribuenti interessati potranno beneficiare della nuova proroga.

Il problema della proroga si o proroga no è nato dal fatto che tutti erano convinti che ila legge di conversione del c.d. “Decreto Milleproroghe” (D.L. 31/12/2020 n.183) avesse contenuto la proroga di tutto il settore della riscossione dei tributi.

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Invece non è stato così.

E’ stata prorogata la sospensione dei termini che condizione l’agevolazione “prima casa”, è stata confermato il differimento dei termini di notifica  (al 28 febbraio 2022) degli atti impositivi per i quai i termini di decadenza avevano scadenza tra l’8 marzo ed il 31 dicembre 2020, è stata prorogata al 28 febbraio 2021 la sospensione dei termini di notifica delle comunicazioni di irregolarità e di controllo formale (art. 36 bis e 36 ter  del D.P.R. 600/73 e 54 bis del D.P.R. 633/72), è stata confermata la proroga al 28 febbraio 2021  (con pagamento da farsi in unica soluzione entro il 31 marzo di questo stesso anno)  del termine dei versamenti derivanti da cartelle di pagamento emesse dagli agenti della riscossione (compresi gli avvisi esecutivi), è stata confermata la proroga al 28 febbraio 2021 del termine nel corso del quale è concesso all’agente della riscossione di effettuare “pignoramenti presso terzi” (su stipendi e pensioni), ma di proroga a più lungo respiro e, principalmente, di una proroga delle rate scadute e di quella che scade il prossimo 1^ marzo relative alla “rottamazione ter” ed al “saldo e stralcio”, nulla.

Ora, però, il “comunicato stampa” del MEF dà un po’ di tranquillità ai contribuenti interessati. Per la verità non rassicura “più di tanto”, visto che la situazione economica attuale non è certo migliore di quella di qualche mese fa.

Pertanto, se da un lato c’è un po’ di tranquillità per le arte scadute o di imminente scadenza per le definizioni agevolate in corso, c’è un fortissimo auspicio che tutto il settore della riscossione dei tributi, con il nuovo Governo, lasci  un po’ di respiro in più, dando termini congrui per la regolarizzazione di quanto dovuto all’Erario.

Si parla di una nuova definizione agevolata  (una “rottamazione quater)  e con un nuovo “saldo e stralcio” delle cartelle di importo non superiore a 5.000 Euro. Per le somme maggiori, invece potrebbe essere prevista una dilazione spalmata in due anni.

Non è da trascurare quanto più volte evidenziato dal Direttore dell’Agenzia delle Entrate e di Riscossione, Ruffini, secondo il quale è assolutamente indispensabile “ripulire” il magazzino delle cartelle insolute, visto che tra soggetti falliti e nullatenenti, molti dei crediti erariali ancora “iscritti in bilancio”ed oggetto di defatigante lavoro dei funzionari addetti, potrebbe essere “mandati al macero”.

Insomma, occorrerebbe un’operazione che da un  lato salvi la pelle dei poveri contribuenti nei guai a causa della pandemia, dall’altro provveda a riscrive un piano organico che riveda tutto il settore della riscossione e faccia i primi passi verso una vera riforma tributaria.

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27 Febbraio 2021, 17:40

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