15 Febbraio 2020, 13:56
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RAVANUSA – Il sindaco di Ravanusa (Ag), Carmelo D’Angelo, ha sospeso, nell’attesa della definizione del procedimento penale, il dipendente comunale Mario Seggio, arrestato in flagranza di reato per le ipotesi di reato di peculato e malversazione in danno di privati.
Il 54enne è accusato di avere intascato i soldi delle carte di identità elettroniche invece di versarli nelle casse del Comune, riuscendo a mettere da parte circa 30 mila euro. A incastrare il funzionario sono state le telecamere fatte piazzare dalla Procura dopo i primi sospetti investigativi.
“Aspettiamo comunicazione di convalida da parte del magistrato per avere cognizione precisa – ha detto il sindaco Carmelo D’Angelo – e assumere tutti gli atti consequenziali a tutela dell’ente”. (ANSA)
aggiornamento 16,25
Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Agrigento, Francesco Provenzano, ha convalidato l’arresto del dipendente del Comune di Ravanusa, Mario Seggio, arrestato, in flagranza di reato, dai carabinieri con l’accusa di peculato e malversazione in danno di privati. A carico del 54enne – accusato d’aver intascato i soldi delle carte d’identità elettroniche – il gip ha applicato la misura cautelare interdittiva della sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio. Per 12 mesi, in sostanza, non potrà essere funzionario del Municipio di Ravanusa. Il magistrato ha disposto, dunque, l’immediata liberazione dell’indagato. Il pm Paola Vetro – adducendo il rischio di reiterazione di reati della specie – aveva chiesto la convalida dell’arresto e l’ordinanza di custodia domiciliare per il dipendente del Comune di Ravanusa (Ag), Mario Seggio, indagato per peculato e malversazione in danni di privati. “Appare senz’altro sussistente l’esigenza cautelare ravvisata dal pubblico ministero, atteso che l’indagato potrebbe continuare la sua attività criminale, vanificando l’intervento di prevenzione posto in essere con l’arresto – ha scritto nell’ordinanza di convalida – il gip Francesco Provenzano – . Tenuto conto però che il reato ipotizzato è un reato proprio, posto in essere da un pubblico funzionario nell’esercizio di un pubblico servizio, la sospensione da quel servizio realizza la tutela invocata dal pm in quanto Seggio non potrà più svolgere la sua attività di ufficio facendo venir meno – ha proseguito il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Agrigento – il rapporto di occasionalità necessaria alla ulteriore perpetrazione di reati dello stesso tipo”. Ecco perché, dunque, il gip ha disposto la misura interdittiva della sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio per dodici mesi. (ANSA).
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15 Febbraio 2020, 13:56