Rubavano da un anno elettricità |Tecnici Enel aggrediti e minacciati

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30 Luglio 2017, 12:37

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CATANIA – Per evitare il controllo dell’Enel hanno aggredito i tecnici e li hanno minacciati. Un vero e proprio sequestro di persona quello che è avvenuto all’interno di un minimarket di San Cristoforo. I titolari dell’esercizio commerciale, i due fratelli gemello Dario Giuseppe e Antonio Davide Tramontana, 35 anni, sono stati arrestati per i reati di furto, favoreggiamento personale, resistenza e minaccia nei confronti di incaricati di pubblico servizio.

L’indagine della polizia è stata avviata dopo la denuncia di due tecnici Enel al Commissariato Borgo Ognina. I due hanno effettuato un controllo nel negozio dei gemelli per un sospetto furto di energia elettrica visto il bassissimo consumo di elettricità registrato. I due dipendenti hanno verificato la presenza di un magnete posto sul contatore ma, mentre stavano svolgendo l’accertamento, il padre dei due arrestati, spalleggiato da altre persone, li ha rinchiuso in uno stanzino del locale, minacciandoli allo scopo di farli desistere dal procedere con la verifica.

Ieri gli operatori Enel – in accordo con il Commissariato Borgo Ognina – sono andati al minimarket al fine di effettuare le dovute verifiche e, quindi, acquisire il magnete posto sopra il contatore e rivolgere ai titolari dell’attività le dovute contestazioni.

Davide Tramontana, spalleggiato dall’altro fratello e da un secondo dipendente, ha afferrato il personale Enel e con violenza e minacce lo ha allontanato dal contatore, impedendo la verifica. Nel frattempo, una quarta persona ha afferrato il magnete per poi dileguarsi. Anche il padre dei Tramontana ha minacciato i tecnici Enel ai quali si è pure “presentato” come “uomo d’onore”, intimando loro di allontanarsi e di non procedere ai controlli.

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Ma i poliziotti hanno predisposto un servizio di appostamento a pochi metri dall’esercizio commerciale, allo scopo di intervenire tempestivamente se necessario: e così è stato. Gli agenti hanno fatto immediatamente irruzione, mettendo anzitutto in sicurezza il personale Enel, “cristallizzando” le prove dei reati commessi e, dopo aver ricostruito fatti e responsabilità a carico dei due fratelli, li hanno arrestati.

In Questura i Tramontana si sono rifiutati di indicare il nome del complice che aveva rimosso la calamita dal contatore per poi fuggire e di consegnare le immagini del sistema di video sorveglianza posto all’interno del locale: per tale motivo è scattato anche il sequestro penale dell’impianto di telecamere installato all’interno del negozio. Per i due arrestati, il pm di turno ha stabilito gli arresti domiciliari.

Il padre dei Tramontana è stato anch’egli denunciato, ma in stato di libertà, sia per le minacce agli operatori dell’Enel, sia per il reato di sequestro di persona commesso nei loro confronti. Sono in corso indagini per l’identificazione del quarto complice, già segnalato all’Autorità Giudiziaria. È stato possibile accertare che l’illecito prelievo di energia elettrica perdurava da più di un anno.

 

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30 Luglio 2017, 12:37

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