Rush agostano per l’Ars |C’è tempo per le ultime mance

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05 Agosto 2016, 06:00

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PALERMO – Oltre alla complicata partita per la riforma della legge elettorale dei Comuni, l’Ars, prima delle vacanze estive dovrebbe mettere mano anche alla leggina sulle variazioni di bilancio. Il condizionale è d’obbligo. L’Aula infatti deve prima licenziare la legge elettorale dei Comuni su cui si comincerà a lavorare stamattina nella speranza di chiudere in giornata. L’ipotesi più probabile è che i ballottaggi cancellati in commissione tornino in Aula ma solo nel caso in cui un candidato al primo turno non abbia raggiunto una percentuale, su cui mettersi d’accordo, tra il 35 e il 40 per cento. Dopo lo scoglio legge elettorale, e resterebbe solo sabato per farlo, in calendario c’è appunto il disegno di legge governativo su “disposizioni finanziarie varie”. Che doveva essere un provvedimento snello per aggiustare alcune emergenze e che, come nella tradizione di Palazzo dei Normanni, s’è ingrassato strada facendo con una serie di norme e di emendamenti-mancia per accontentare le più svariate platee.

“È diventata una piccola finanziaria”, lamenta il capogruppo di Forza Italia Marco Falcone, che auspica che una serie di “prebende e iniziative mancia” vengano fatte fuori. La legge mette insieme in effetti le cose più disparate. Si parte dai tre punti fondamentali che hanno spinto l’Assemblea a calendarizzare il ddl e cioè lo stanziamento in favore delle scuole paritarie (due milioni e 400mila euro), che versano in una condizione di grave emergenza, la salvaguardia dei livelli occupazionali delle partecipate regionali e il sostegno ai consorzi di bonifica (3 milioni e 700mila euro).

Attorno a questi provvedimenti, però, ne sono stati inseriti altri che hanno trasformato il ddl in una sorta di legge omnibus, una mini-corriera su cui caricare le cose più svariate. Come l’acquisto dei beni immobili di proprietà delle società Terme di Acireale S.p.A. e Terme di Sciacca S.p.A da finanziare con un mutuo da non più di 19 milioni di euro,con un piano di ammortamento di 29 anni. Altri articoli distribuiscono i pochi soldi rimasti. Ci sono anche nove milioni per i liberi consorzi, acqua fresca per le ex Province alla canna del gas. E poi finanziamenti per il settore vitivinicolo e contributi per un paio di orfani della ex tabella H, ossia il Brass Group di Palermo (330mila euro) e il Polo universitario di Enna (un milione e 400mila euro). Spuntano anche 100mila euro per il museo del lavoro contadino di Palazzolo Acreide, e ancora norme sul social housing, una serie di proroghe di termini, una norma controversa che fa sostanzialmente un favore agli autosaloni prevedendo che per autoveicoli e natanti “non si considerano aree di vendita quelle adibite ad esposizione delle merci”. Con l’articolo 32 addirittura si ripescano tutti i dipendenti licenziati dalle partecipate dei comuni negli ultimi otto anni (sì, otto) per farlo transitare in un bacino regionale da cui attingere per assunzioni nelle partecipate.

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E c’è anche una piccola ciambellina di salvataggio per i gruppi parlamentari dell’Ars, a cui carico erano state poste anche le bollette. Un articolo del ddl prevede invece che “restano a carico del bilancio dell’Assemblea regionale siciliana le spese relative ai consumi di energia elettrica, idrici nonché le spese per i servizi di pulizia dei locali”.

Si riuscirà davvero ad accontentare tutti prima della pausa estiva? Non è detto, anche perché ci sono quasi 200 emendamenti presentati, soprattutto dalle opposizioni. La pioggerellina di contributi estivi insomma potrebbe essere rimandata a settembre.

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05 Agosto 2016, 06:00

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