09 Dicembre 2010, 13:49
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“Non mi sembra corretto fare ironia sulla classe medica siciliana, specie se l’articolo di stampa parte dal presupposto di un dato palesemente falso, quello dei casi di malasanità diffuso il mese scorso – in modo avventato e irresponsabile – dalla commissione parlamentare d’inchiesta sugli errori sanitari”.
L’assessore regionale per la Salute della Regione siciliana, Massimo Russo, difende i medici siciliani dopo la pubblicazione sul Corriere della Sera di un articolo dal titolo “Miracolo sanità in Sicilia, premi a quasi tutti i medici. L’86% dei promossi nella regione del record dei decessi”.
“La valutazione dei dipendenti della sanità in Sicilia – sostiene l’assessore – ha prodotto percentuali assolutamente in linea con il dato nazionale e stupisce l’ironica attenzione che si è voluta dare, come se la classe medica siciliana avesse una tara che le impedisce di rimanere nel range e magari di superarlo! La verità è che il sistema sanitario siciliano ha scontato per anni gravissime deficienze strutturali e organizzative che sono state la vera causa di un enorme deficit e di bassi indici di qualità”.
“Due anni e mezzo di buon governo ci hanno permesso di evitare il commissariamento (unica tra le grandi regioni sottoposte a Piano di rientro) e di azzerare il deficit, abbiamo riorganizzato il sistema con una riforma innovativa, conquistando la fiducia dei tavoli tecnici ministeriali per la nostra azione amministrativa. Sono stati combattuti gli enormi sprechi e stiamo puntando alla valorizzazione del merito riconquistando anche la fiducia dei cittadini che hanno percepito i nostri sforzi organizzativi”.
Credo che la classe medica siciliana rappresenti nel suo complesso un enorme capitale umano e professionale che intendo difendere con forza. E voglio citare anche tutti i grandi professionisti e i bravi medici costretti ad emigrare proprio a causa delle storture del vecchio sistema e che vogliamo riportare in Sicilia puntando proprio sull’effetto fiducia che la nostra azione sta producendo. Rispetto la professionalita’ e lo stile pungente dell’autore dell’articolo Sergio Rizzo, al quale si devono tante felici pagine di giornalismo ma non posso condividere il suo articolo di oggi che tra l’altro e’ corredato da titoli e grafica che evidenziano i dati negativi impropriamente divulgati dalla Commissione parlamentare e non la mia replica che pure viene citata correttamente nel pezzo. Certi articoli – che spesso fanno parte di un razzismo mediatico che colpisce soprattutto la Sicilia – creano inutili ostacoli al p rocesso di rinnovamento e moralizzazione del sistema che stiamo portando avanti con grande fatica. Avremmo bisogno invece di una stampa lontana dagli abusati luoghi comuni e da certo pregiudizio anti meridionale, attenta invece ad analizzare – anche con le necessarie critiche costruttive che servono a crescere e a migliorare – quell’irreversibile processo di cambiamento che mira a far diventare la Sicilia una regione virtuosa, parte integrante di una Italia diversa e migliore della quale, piaccia o non piaccia, la Sicilia e i siciliani sono una parte importante e fondamentale”.
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09 Dicembre 2010, 13:49