12 Giugno 2012, 11:39
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“Ma che razza di gioco è, scusate?” Chiede Massimo Russo dalle colonne de “La Sicilia”. E lo chiede soprattutto al Pd, a quel Partito democratico che da “un giorno all’altro” ha deciso di sfiduciare il capo del governo regionale e andare a braccetto con l’Udc: “Abbiamo realizzato queste riforme insieme – dice l’assessore alla Sanità – stando nel governo Lombardo. E quando si è manifestato un problema, è stato Lombardo a dire che avrebbe fatto un passo indietro, che si sarebbe dimesso, che non si sarebbe ricandidato. O no? E allora perché mai, dall’oggi al domani, la scelta di sfiduciare un governo che ha ancora davanti a sé qualche mese utile per fare ulteriori passi avanti e concludere lavori rimasti sospesi?”.
Nessuno, secondo Russo, si è accorto della “rivoluzione”. Pure il Pd, adesso che accelera con le parole del segretario regionale Giuseppe Lupo per porre fine all’esperienza lombardiana già a fine mese. Ed è questa fuga, questo divorzio anticipato da Lombardo e dalle sue vicende giudiziarie, che l’assessore non riesce a comprendere. Non capisce perché ridurre tutto a “questioni politiche” che “oscurano i successi ottenuti”: “Sono deluso – è il rammarico dell’ex magistrato – perché giudico incomprensibile questa scelta e questo percorso, proprio perché so quel che il governo ha fatto, so quanta fatica ci è costata, so quanti rischi sono stati corsi e, ancora, si corrono per avere preso decisioni assolutamente contro le vecchie logiche spartitorie”.
“E a questo punto dopo avere stabilito anche il cronoprogramma della conclusione dell’esperienza comune, salta fuori una mozione di sfiducia. Ma come si fa – chiede Russo – a spiegare ai cittadini qual è la logica di tutto ciò?”.
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12 Giugno 2012, 11:39