09 Marzo 2013, 06:15
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PALERMO – Carabinieri, poliziotti e agenti della Direzione investigativa antimafia da tempo lanciano l’allarme: alcune scarcerazioni eccellenti potrebbero avere inciso sui nuovi equilibri mafiosi. Gli investigatori tracciano una mafia in fermento dove le faccende più delicate si regolano ancora con il piombo. Gli omicidi di Davide Romano, Giuseppe Calascibetta e Francesco Nangano ne sono la conferma. Che succede nella Cosa nostra di oggi? Arrestati tutti, o quasi, i capi storici le nuove leve si sono fatte avanti. Se si vuole, però, provare a fare una radiografia della mafia odierna bisogna fare i conti con il passato.
E il passato sono i vecchi boss che hanno pagato il conto con la giustizia. Hanno finito di scontare le proprie condanne e sono tornati uomini liberi. Liberi e ancora una volta mafiosi? Altro interrogativo a cui è difficile dare una risposta. Interrogativo all’ordine del giorno delle forze di polizia e della magistratura. Di certo è davvero lungo l’elenco di chi ha lasciato il carcere. Scorrere i nomi significa tornare indietro nel tempo, tra la fine degli anni Novanta e l’inizio del nuovo millennio, quando la mafia, a detta degli stessi investigatori, era più forte di oggi. Il numero di S, da oggi in edicola, fa un viaggio tra gli scarcerati eccellenti. Uomini finiti in manette nei blitz Gotha, Ghiaccio, Grande Mandamento e Perseo solo per citare alcune delle più grandi operazioni degli ultimi anni.
L’elenco tocca sia la città che la provincia. A Palermo i quartieri più “ricchi” di scarcerati sono Pagliarelli e Brancaccio, dove non c’è solo Giuseppe Guttadauro fra gli scarcerati. Il capomafia di Brancaccio, il boss dell’intercettazione che inguaiò l’ex presidente della Regione Totò Cuffaro, si è trasferito a Roma, a differenza di tanti altri che sono rimasti in città. Scarcerazioni di peso anche nei quartieri Uditore, Rocca, Santa Maria del Gesù, Villagrazia e Porta nuova. In provincia c’è grande fermento nella zona fra Bagheria e Villabate, quella che ha offerto protezione a Provenzano. E Carmelo Bartolone, ex prestanome di Nicolò Eucaliptus, è sparito dalla circolazione. Un ulteriore segnale delle tensioni che si respirano nel territorio.
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09 Marzo 2013, 06:15