11 Aprile 2015, 15:06
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LIPARI (MESSINA) – Una love story, poi finita male, tra un parroco e una fedele, è sfociata in una “guerra” a colpi di denunce, esposti e perfino interviste televisive. I protagonisti della relazione clandestina sono un sacerdote originario del Veneto, 53 anni, e una messinese di 47 anni, nubile, impiegata in uno studio professionale, che non si è voluta rassegnare alla chiusura del rapporto. La storia d’amore sarebbe cominciata nel luglio scorso, con i primi incontri tra il parroco della chiesa di San Pietro apostolo, nella frazione collinare di Mili San Pietro, e la donna, in cerca di conforto spirituale. Ben presto però il rapporto si sarebbe trasformato in qualcosa di più, finendo sulla bocca di tutti i fedeli e convincendo il prete a troncare la relazione.
Quando lo scandalo a luci rosse esplode il religioso viene trasferito a Malfa, un Comune di 800 anime sull’isola di Salina. Ma anche nel piccolo borgo delle Eolie è inseguito dalle invettive dell’ex innamorata, che avrebbe danneggiato la sua auto a colpi di pietra costringendolo a presentare una denuncia ai carabinieri di Santa Marina Salina. Lei, per tutta risposta, invia una serie di esposti al Vaticano e all’arcivescovo di Messina, ricostruendo nei dettagli la tormentata storia d’amore.
La donna, assistita da un legale, esibisce tanto di prove, comprese le e-mail con l’ex partner e due registrazioni audio che confermerebbero i sentimenti che il “pastore” avrebbe nutrito nei confronti della sua “pecorella”. Non paga del clamore suscitato la fedele si decide a uscire allo scoperto raccontando anche i particolari più piccanti della storia in una intervista televisiva rilasciata al sito notiziarioeolie.it. “La mia non è una vendetta – spiega – ma voglio evitare che questo uomo possa fare del male ad altre donne fragili, cosi’ come è accaduto a me”.
“Ho denunciato il comportamento di quest’uomo – aggiunge – che non può fare il sacerdote. Io ho sbagliato, ma ho creduto nei suoi sentimenti, mentre ho poi scoperto di avere davanti solo uno che si avvicina a chi vive momenti di debolezza, per poi riuscire a soddisfare i suoi istinti sessuali”. La donna critica duramente anche il comportamento del vescovo. “Quando l’ho incontrato – spiega – si è limitato a dirmi: ‘non si attacchi ai sacerdoti’. Ho poi dovuto pregarlo quasi per avere un appuntamento con lui. E alla fine mi ha ricevuto. Le sue uniche parole sono state: ‘ho capito tardi che questo sacerdote è fragile”.
E’ Maurizio Colbacchini, 53 anni, di Venezia, il parroco accusato da una fedele messinese di avere avuto una relazione con lei, bruscamente interrotta. Il sacerdote è stato convocato dall’arcivescovo messinese Calogero La Piana. A Malfa, comune dell’isola di Salina dove Colbacchini era stato trasferito, la messa della domenica è celebrata dal vicario di Salina Alessandro Lo Nardo, che ha commentato: “E’ una situazione delicata. Stiamo valutando…”.
Le 800 anime del piccolo Comune eoliano sono sconvolte. Difendono il loro prete, anche se sottovoce c’è chi confessa “avevamo saputo qualcosa…”. Tra questi anche il sindaco Salvatore Longhitano: “Per noi è un bravo sacerdote e i fedeli lo vogliono bene. Certo è un uomo. Siamo adulti. Si può peccare…”.
Don Maurizio ha presentato una querela contro la sua ex amante, colpevole, a suo dire, di avergli danneggiato l’ automobile a colpi di pietra dopo il suo rifiuto di fornirle spiegazioni sulla fine della loro relazione. Adesso i due si ritroveranno in tribunale. “La mia scelta – ha scritto in un blog il prete – è stata molto travagliata. Continuavo gli studi universitari, ma cresceva un altro desiderio che non aveva ancora nome né volto, come se tutti i legami che mi univano al mondo, la prospettiva di una carriera, gli affetti familiari, le amicizie, avessero cominciato a tendersi e prima o poi, inevitabilmente, si sarebbero spezzati. Per più di cinque anni ho frequentato il cammino, periodo in cui la fede mi dava la serenità di essere amato e guidato verso la volontà di Dio. Tuttavia, non mi toglieva l’angoscia di non sapere quale era veramente la Sua volontà”.
(ANSA)
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11 Aprile 2015, 15:06