10 Novembre 2012, 14:02
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GENOVA – Rinaldo Sagramola domani tornerà a Palermo da direttore generale della Samp e lo farà con un pizzico di nostalgia. Nel corso di un’intervista rilasciata al “Secolo XIX”, l’ex amministratore delegato rosanero confessa il proprio amore per la città e per la Sicilia: “Palermo è una città bellissima, tutta la Sicilia è una terra bellissima. C’è un clima magico, un mare splendido, siti archeologici e città meravigliose ricche di storia e di cultura. Potrebbe essere la California d’Italia, dovrebbe essere un traino per tutta la nazione, invece è un problema. Tra i luoghi più belli sicuramente la Tonnara di Scopello, un posto da sogno che nemmeno tutti i siciliani conoscono”. Parole al miele anche per i tifosi rosanero: “La gente è molto comprensiva. Una volta ci batterono le mani dopo un’1-5 contro l’Udinese. Le due sole contestazioni furono per le sconfitte contro il Catania”.
Parlando della sua esperienza alle dipendenze di Maurizio Zamparini, Sagramola svela alcuni segreti per riuscire a mantenere un rapporto duraturo con l’imprenditore friulano: “Come ho fatto a resistere 8 anni? Con il presidente bisogna trovare i modi e i tempi. In che modo? Intanto evitando le telefonate. Zamparini ha mille impegni, magari gli parli al telefono e lui è distratto da qualcos’altro e si pone con un atteggiamento di chiusura. Se lo incontri capisci in che momento è. Ad esempio, domani mi stupirei se lo vedessi al campo. Lui durante la partita fa in genere due cose: o prende un taxi e gira nervosamente per la città oppure gira altrettanto nervosamente a piedi attorno allo stadio”.
Il direttore generale della Sampdoria, successivamente, esprime il proprio punto di vista sulla situazione attuale della squadra rosanero, attualmente penultima in classifica: “Il Palermo è in quello che potremmo definire fine ciclo. Per mantenere il livello di competitività voluta da Zamparini, una squadra come il Palermo è costretta a vendere alcuni pezzi pregiati e dunque reinvestire una parte dei proventi. Perciò non tutte le stagioni possono riuscire alla stessa maniera. A volte serve un po’ di tempo”. L’ex amministratore delegato rosa, infine, smentisce la presenza di interessi malavitosi attorno alla società di viale del Fante: “Non ho mai avuto la sensazione di avere, come posso dire, gli occhi addosso. Eppure eravamo un club che fatturava 65 milioni di euro l’anno. Eppure, degli interessi attorno al Palermo ci potrebbero essere eccome”.
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10 Novembre 2012, 14:02