Scandalo Saguto, le parti civili | Chi entra e chi esce dal processo - Live Sicilia

Scandalo Saguto, le parti civili | Chi entra e chi esce dal processo

Silvana Saguto

Le decisioni del Tribunale di Caltanissetta. Al Csm sentenza prevista per fine febbraio.

PALERMO – Si accorcia l’elenco della parti civili al processo di Caltanissetta sul cosiddetto “sistema Saguto” dal nome dell’ex presidente delle Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo.

Esclusi due fratelli Niceta – Piero e Olimpia – precedentemente ammessi. Resta costituito Massimo Niceta, membro della famiglia di imprenditori palermitani dell’abbigliamento a cui sono stati sequestrati una serie di negozi ormai tutti chiusi. Solo Massimo Niceta, infatti, ha ottenuto la restituzione di alcuni beni. Una decisione, quella adottata dal Tribunale, che non convince i legali dell’amministratore giudiziario Aulo Gigante. Secondo gli avvocati Enrico Tignini, Alessandro Sammarco e Giacomo Butera, nessun bene dei Niceta sequestrato dal collegio allora presieduto da Saguto è stato finora restituito (il processo a Palermo è ancora in corso). La restituzione riguarda soltanto una società alla quale i sigilli erano, però, stati apposti su ordine del Tribunale di Trapani. Palermo, dunque, nulla c’entra.

“La costituzione di parte civile – spiega l’avvocato dei Niceta, Salvino Pantuso – era già stata decisa. La revoca poteva avvenire sulla base di nuovi atti e non su materiale processuale già acquisito e dunque noto alla scorsa udienza. Ecco perché la decisione ci lascia perplessi in quanto palesemente tardiva. La legittimazione alla costituzione di parte civile fa riferimento ai capi di imputazione che contestano la gestione dell’intero patrimonio Niceta senza specificare i nomi dei singoli componenti della famiglia. Dunque interessa tutti e tre i fratelli anche sotto il profilo del danno morale e di immagine e non solo patrimoniale che è stato loro provocato”.

 Il Tribunale, presieduto da Andrea Catalano, ha fatto sua l’eccezione degli avvocati Antonino Reina, Giuseppe Reina e Antonio Sottosanti (collegio difensivo del giudice Saguto). In pratica, se si è già costituita un’amministrazione giudiziaria tramite l’Avvocatura dello Stato non possono farlo a titolo personale i singoli imprenditori che si ritengono danneggiati. Altrimenti si verificherebbe una duplicazione delle parti offese.

L’elenco delle parti civili è così composto: amministrazioni giudiziarie Buttitta e Veragel; Filippo, Vincenzo Corrado e Gabriele Rappa; Anna Rita Pedone; Francesco e Giancarlo Raspanti; Gioacchino Arduino, Francesca Di Marco, Andrea D’Agostino, Andrea Giovanni Repoli, Domenico Riolo; Salvatore e Giuliana Ponte, Alessio e Natale Abbate, Teresa Spina e Rosaria Abbate; Geatano, Vincenzo, Salvatore, Donatella, Carmelo e Silvana Virga; Università Kore di Enna, Regione Siciliana, Federazione antiracket, Immobiliare Strasburgo, Elgas srl; Angelo, Antonio, Davide, Giulia e Giuseppe Di Bella; Vincenzo e Antonino Leone; Antonio Padovani e Carmine Giannetto; Presidenza del Consiglio dei ministeri e ministero della Giustizia.


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