10 Novembre 2011, 17:31
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Diminuire il gettone di presenza dei consiglieri comunali di Palermo del 20% e invitare la giunta a fare lo stesso con le proprie indennità e con quelle dei cda delle società partecipate. La proposta, avanzata dai consiglieri Alberto Mangano (Misto), Francesco Scorza (Misto), Antonella Monastra (Un’Altra Storia-nella foto ) e Paolo Caracausi (Pid) è stata presentata stamane a Palazzo delle Aquile e ha già cominciato l’iter dei pareri tecnici per poi approdare in Aula.
“La proposta della riduzione del gettone di presenza – dichiarano i quattro consiglieri – è un atto di responsabilità nei confronti di una città che sta soffrendo. L’obiettivo è quello di destinare il 20% del compenso alle attività sociali”. Un’intenzione nobilissima che adesso passerà all’esame dell’Aula. Il gettone di presenza dei consiglieri ammonta a 156 euro lordi (il più caro d’Italia), per un massimo di 21 gettoni al mese. Se applicato, il taglio comporterebbe una decurtazione di poco più di 600 euro lordi a consigliere, ovvero quasi 30.000 euro in totale al mese. Una discreta somma, che potrebbe ridare fiato alle asfittiche casse comunali soprattutto per le martoriate attività sociali, colpite a più riprese dai tagli.
“Noi faremo le barricate per far approvare l’atto già ai primi di dicembre – dice la Monastra – sarebbe un bel gesto anche in vista delle festività natalizie”. Ancora non è chiaro quali sarebbero le attività beneficiarie delle economie, ma i proponenti sono determinati ad andare fino in fondo. “Potremmo anche convocare una seduta ad hoc – dice Scorza – basterebbero 22 firme, coinvolgendo così anche gli altri consiglieri”. E in effetti la proposta ha già ricevuto il parere favorevole del capogruppo dell’Udc Salvo Italiano.
“E’ significativo che la proposta venga anche da tre consiglieri subentrati da qualche mese – dice Caracausi riferendosi a se stesso, a Mangano e a Scorza – sarebbe un bel segno nei confronti della cittadinanza”. Il provvedimento dovrebbe approdare in Aula in tempi brevi e lì si capirà se il resto dell’assise condividerà o meno la proposta che, se dovesse passare, diminuirebbe del 20% anche i gettoni di presenza dei consiglieri di quartiere, il che permetterebbe di risparmiare altri 32.000 euro lordi al mese. Per non parlare delle economie che si avrebbero se la proposta fosse accolta dalla giunta ed estesa anche alle società partecipate e “agli incarichi retribuiti di ogni tipo”, come si legge nella proposta. “Ribadiamo – dicono i consiglieri – che a fronte di una crescente avversione dei cittadini nei confronti della così detta ‘casta’, bisogna riaffermare il principio che è possibile praticare una politica diversa che dia il buon esempio di fronte all’intera comunità. Cominciamo noi”.
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10 Novembre 2011, 17:31