06 Gennaio 2014, 14:24
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CATANIA – “Sindacato e lavoratori sentono l’obbligo di informare il pubblico catanese sulle ragioni che hanno portato alla mancata realizzazione del tanto atteso concerto di Capodanno 2014. Da voci sempre più insistenti sembrerebbe che l’attuale amministrazione dell’ente voglia attribuire interamente la responsabilità di tale forfait allo sciopero proclamato dai sindacati (con 10 giorni di anticipo) per ottenere fondamentali garanzie occupazionali e di programmazione per il futuro dell’ente stesso. È bene che il pubblico sappia che gli spazi per il confronto con i lavoratori, a sciopero già proclamato, erano ampi ma che nell’arco di questo periodo nessun organo, sia politico che gestionale, ha tentato di trovare rimedio. Inoltre non ci risulta che l’ente avesse a disposizione i fondi per il concerto.
Basta consultare il sito web del teatro per dedurre che alla data del 01 gennaio 2014 non vi era segnato alcun appuntamento. Inoltre, la mancanza di uno stanziamento in bilancio regionale (e di conseguenza l’impossibilità di redigere il bilancio 2014, col quale l’Ente può deliberare gli atti per l’anno in corso), hanno impedito la prosecuzione dei contratti di natura stagionale a tutto quel personale, artistico e non, indispensabile all’apertura del Teatro e all’esecuzione di qualsivoglia programma; uno per tutti, la Spalla (cioè il primo violino) ossia una figura professionale indispensabile, irrinunciabile per un complesso artistico, un Maestro con contratto subordinato. Come si sarebbe potuto effettuare il concerto?
Per tutti questi motivi l’amministrazione del teatro ha pensato bene di annullare tutte le prove nei giorni antecedenti il concerto creando, di fatto, una impossibilità di studiare e quindi eseguire la prestazione. È stata dunque sottratta la possibilità ai lavoratori di scegliere se aderire o meno allo sciopero, e alle organizzazioni sindacali di derogare a tale proclamazione come gesto di rispetto nei confronti della città. Perché dunque non attribuire la colpa a chi, con meccanismi burocratico-politici, ha imbrigliato in maniera irreversibile la vita ed il futuro della cultura nella nostra Isola?
E’ troppo facile scaricare le responsabilità sull’anello più debole della catena; i lavoratori, dopo mesi di sacrifici e privazioni, devono vedersi additati a pubblico ludibrio da chi, in parte, è responsabile di tale sfacelo. Il sindacato non può permettere, né permetterà mai tutto ciò. Non è giusto che gli errori politici e gestionali ricadano sulle maestranze, ed è bene che tali oneri gravino sulle spalle di che è titolato e lautamente retribuito per sopportarne il peso”.
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06 Gennaio 2014, 14:24