San Gregorio, Corsaro| lancia la sfida a Palermo

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01 Maggio 2013, 07:00

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Carmelo Corsaro

SAN GREGORIO – Giovane, determinato e pronto a cambiare il volto del paese in cui ha vissuto sin dalla nascita. Questo l’identikit del 32enne Carmelo Corsaro, consigliere uscente che sfiderà nel corso delle prossime elezioni amministrative l’attuale sindaco Remo Palermo. Una candidatura caldeggiata da parte del centrodestra, che ha deciso di scegliere la strada del rinnovamento, puntando però su un candidato con una storia politica ben definita alle spalle. “Non mi sento un rottamatore, né tanto meno un rivoluzionario. – ha dichiarato Corsaro a LiveSiciliaCatania – Ho sempre vissuto la politica, sin da piccolo, visto che in passato mio padre fu amministratore di questo comune. Inoltre devo molto al Prof. Ferdinando Latteri che mi ha dato tanto sia politicamente sia umanamente. Quindi non mi presento ai cittadini come l’antipolitica”.

Come nasce la sua candidatura?

Questa candidatura nasce dal desiderio di una parte dell’opposizione della giunta Palermo, che ha riconosciuto in me il punto d’equilibrio nella gestione di anime diverse presenti all’interno del centrodestra. Naturale evoluzione di questa riflessione è stata la creazione di un progetto civico, che potesse essere quanto più possibile indipendente dalle ingerenze delle segreterie provinciali. Personalmente ho costituito una lista civica chiamata “Idee e sviluppo per San Gregorio”, in cui saranno candidati cittadini della società civile mai eletti in passato all’interno del consiglio comunale. La mia candidatura inoltre sarà sostenuta dalle liste “Progetto San Gregorio”, “Cantiere Popolare”, “Cittadini protagonisti per San Gregorio” e “San Gregorio da vivere”. E proprio in queste liste “correranno” le diverse anime del centrodestra, tra cui diversi consiglieri uscenti e due ex-assessori. Questo perché la cittadinanza reclama dei sangregoresi veri al servizio del comune. Al contrario di Remo Palermo, che nell’ultimo quinquennio ha dimostrato di essere fuori dal contesto.

A proposito del sindaco uscente Remo Palermo, come valuta il quinquennio amministrativo che sta per volgere al termine?

Il bilancio è assolutamente negativo dal punto di vista amministrativo, ed è un dato di fatto perché valutando le delibere della giunta comunale sfido chiunque, dati alla mano, a trovare un indirizzo politico ben definito. Questi cinque anni di giunta Palermo cadranno presto nel dimenticatoio, nel senso che sono stati svolti solo passaggi di legge obbligatori, relativi al bilancio, al piano triennale delle opere pubbliche e all’assegnazione di incarichi legali finalizzati alla risoluzione dei vari contenziosi che vedono il comune parte in causa. Dal punto di vista politico, Palermo non è in grado di gestire i rapporti con i gruppi. Ne ha sempre fatto “una compravendita assessoriale” (non in senso proprio ovviamente), come dimostrato dai vari azzeramenti di giunta, avvenuti senza alcun passaggio politico che potesse giustificare queste manovre. Pertanto non si può condividere questo tipo di politica. Sono stato eletto in consiglio comunale per la seconda volta a 28 anni ed ho intenzione di vivere questo paese come finora ho fatto. Se oggi posso permettermi di essere candidato sindaco, è perché non sono mai sceso al semplice compromesso politico del “do ut des”, inteso come supporto al sindaco in cambio di qualche assessorato. Anche le poche proposte avanzate da Palermo sono state discutibili. Non più tardi di un anno fa, il sindaco (che peraltro è di sinistra), ha proposto di aumentare l’IMU di un punto percentuale. Un ulteriore “spremitura” delle tasche dei cittadini assolutamente inutile, visto che i conti del comune sono sani. Per questa ragione mi sono opposto, dati alla mano, a questa eventualità, trovando l’appoggio di quindici consiglieri su venti (tra cui diversi di maggioranza). In tal modo abbiamo affossato quello che, a mio parere, è stato un “trucchetto” voluto da Palermo, per gestire con maggiore portafoglio i primi sei mesi del 2013.

Qual è la sua ricetta per il comune di San Gregorio?

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La mia ricetta per San Gregorio è semplice. San Gregorio ha bisogno di coesione sociale. Oggi un cittadino di San Gregorio è fine a se stesso, sia per quanto riguarda il paese in centro storico, sia per quanto riguarda la parte vicina a Catania. Bisogna inoltre fare un ragionamento diverso, perché è inutile parlare di un unico paese, viste le differenti esigenze che animano le varie zone di San Gregorio. Cerza, ad esempio, necessità di servizi. Alludo alla gestione del verde pubblico alla pulizia delle strade e a una viabilità non ancora efficiente. È necessario realizzare con urgenza delle rotonde in corrispondenza di alcuni incroci pericolosi. Inoltre sarebbe necessario smussare diversi angoli a 90°, spesso causa d’incidenti. Altrettanto prioritaria è la creazione di una delegazione comunale nelle parti periferiche del comune. Al momento c’è un solo ufficio, aperto in via Sgroppillo due volte a settimana di pomeriggio, che costringe la cittadinanza ad essere vincolata agli orari. Io penso che il servizio front-office possa essere gestito in maniera più equa per tutti. Molteplici inoltre sono anche gli interventi nel centro storico, laddove è necessario rafforzare il dialogo con artigiani e commercianti. Sarebbe opportuno venire incontro alle esigenze degli esercenti, magari creando degli accordi alternativi che possano soddisfare ambo le parti. Il comune, per esempio, potrebbe dare ad alcuni locali in concessione gratuita il suolo pubblico, ottenendo in cambio la manutenzione del verde pubblico adiacente. In tal modo si darebbe nuova linfa ai locali presenti in loco. Altro aspetto da non trascurare, verte sulla gestione delle politiche giovanili. Fino ad oggi l’oratorio è stato il principale luogo d’aggregazione dei giovani. Purtroppo però ultimamente la casa salesiana ha avuto diverse difficoltà economiche figlie del momento storico. In caso di elezione, sarà mia premura supportare concretamente la struttura, così come l’associazionismo locale, in modo che resti anche in futuro un punto di riferimento per i giovani del comune.

Come opererebbe nell’ottica di una “spending-review” comunale?

In primis affronterei la grana dei contenziosi. Nominerei una persona titolata affinché segua da vicino i molteplici contenziosi che vedono il comune parte in causa, in modo da evitare quel salasso economico a cui spesso siamo andati incontro. In più prenderei in considerazione la soppressione di alcuni “sottogoverni” pressoché inutili in un ente come il nostro. Mi riferisco, ad esempio, al “nucleo valutazione interno”, che costa al comune 600 € al mese.

Attualmente il Movimento 5 Stelle è il primo partito a San Gregorio, in relazione ai risultati delle recenti elezioni politiche. Cosa pensa a riguardo?

Preferirei non parlarne. Capisco la loro arrabbiatura, ma non condivido il “via tutti”, perché nell’ottica della democrazia chiunque abbia un consenso deve avere l’opportunità di poter proporre le sue idee, di candidarsi, e di servire le istituzioni.

 

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01 Maggio 2013, 07:00

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