31 Dicembre 2013, 16:43
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CATANIA – La buona notizia è che si è ancora in tempo per fare in modo che la festa non si trasformi in dramma. La cattiva è che l’incoscienza, l’euforia e la poca dimestichezza con l’ordigno possano avere la meglio. Notte di fuoco quella di San Silvestro. Ma quella del 31 dicembre sarà, come ogni anno, una notte di fuoco anche per i medici in servizio ai pronto soccorso. Lo scorso capodanno 240 gli interventi d’urgenza nella città dell’elefante a causa dei fuochi “impossibile però fare una stima media complessiva dei feriti – dichiara ai nostri microfoni Rosario Perrotta responsabile Unità Chirurgia Plastica dell’Ospedale Cannizzaro di Catania – ogni anno si presenta una situazione differente rispetto al precedente, di certo sono gli uomini e i minori le vittime più frequenti”.
Svariate le cause degli incidenti, per lo più irreversibili e che colpiscono principalmente gli arti, il volto e gli organi genitali. “Non ci sono i dovuti controlli – prosegue il professore Perrotta – la vendita di merce illegale è una delle cause più alte di traumi da scoppio, doveroso sottolineare che la vendita del materiale esplosivo per legge è vietata ai minori, regole che purtroppo spesso viene trasgredita”. Oltre a queste però anche la mancanza di dimestichezza nell’utilizzo degli ordigni e l’incoscienza nel raccogliere e accendere petardi inesplosi da terra rientrano tra le cause più frequenti. “Quando il paziente arriva in ospedale è traumatizzato – racconta Perrotta – le sue parole sono sempre “Dottore faccia il possibile” – in molti casi tuttavia siamo costretti all’amputazione della mano, la chirurgia fa quel che può, il paziente a quel punto mi chiede consiglio su come comportarsi, e lì non posso che consigliargli di rivolgersi ad un centro di protesi”.
La chirurgia plastica infatti può intervenire in due modi diversi. “La prima fase è quella della ricostruzione del segmento digitale, bisogna infatti ribadire che l’esplosione di un petardo spesso lede il segmento scheletrico ed è necessaria un’accurata ricostruzione dell’area danneggiata – prosegue il chirurgo – la seconda fase invece, negli episodi più fortunati, riguarda la ricostruzione della funzionalità del dito o della mano”. Quella dei botti di fine anno purtroppo sembra proprio essere una battaglia infinita. “Nonostante le campagne di prevenzione e di sensibilizzazione confesso che secondo me si tratta di un fenomeno inarrestabile – conclude Rosario Perrotta – se dovessi dare un consiglio? Beh, non accendete fuochi, questa sera festeggiamo il nuovo anno con le stelle filanti”.
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31 Dicembre 2013, 16:43