23 Gennaio 2020, 15:57
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PALERMO- “Gli arresti di oggi che riguardano l’azienda sanitaria ‘Civico’ di Palermo sono la conferma alle nostre denunce degli ultimi quattro anni”. Lo dice in una nota il Coordinamento italiano medici ospedalieri, (Cimo, sindacato dei medici). “Il sistema dei ricoveri paralleli voluto dall’allora direttore generale Giovanni Migliore – prosegue Cimo – è continuato fino ad oggi con la direzione di Roberto Colletti, nonostante i richiami sindacali sulle evidenti violazioni delle liste d’attesa. E’un regalo fatto a quei primari che effettuando attività privata possono successivamente chiamare i propri pazienti privati scavalcando le liste d’attesa predisposte dall’ospedale. E la pervicace ostinazione della direzione aziendale a non centralizzare liste d’attesa è funzionale proprio a tale sistema”.
“Già nel novembre 2016, nonostante il blitz della guardia di Finanza per esaminare i ricoveri dal 2013 al 2016, l’allora direttore Migliore proseguì sulla scellerata via del decentramento delle liste d’attesa – prosegue la segreteria regionale Cimo – Il caso del dottore Francaviglia è solo la punta dell’iceberg di un sistema diffuso e c’è da ritenere che le indagini della Procura e l’azione dei Nas non si fermeranno”. “Questa vicenda – conclude – dà un senso proprio alle recenti denunce che abbiamo fatto sulla scelta della direzione di mantenere in servizio a titolo gratuito primari già pensionati, garanti di un sistema che vede l’uso della res pubblica a fini privatistici e particolari con comportamenti minacciosi, ritorsivi e vessatori nei confronti di dirigenti medici non accondiscendenti rispetto a questo sistema”.(ANSA).
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23 Gennaio 2020, 15:57