Sanità, Cuc in Lombardia?| Il “no” di Confimprese Sicilia

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17 Settembre 2019, 18:09

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PALERMO – Abbiamo inviato una nota al Presidente della Regione, agli assessori Attività Produttive, Bilancio e Sanità ed ai presidente delle commissioni legislative di settore, con la quale chiediamo di fermare il trasferimento della CUC sanità alla lombardiaL’organizzazione che rappresento – ha dichiarato il coordinatore regionale di Confimprese Giovanni Felice – in passato, ha più volte sollecitato l’attenzione degli organi politici sull’operato della CUC con particolare riferimento, ma non solo, alle gare del settore sanità, ma anche dei servizi, in quanto riteniamo che in palese violazione dell’articolo 30 del codice degli appalti, la CUC nella preparazione dei bandi finiva per escludere, a priori, le piccole e medie imprese locali”.

Non è un caso che la maggior parte delle gare sono state poi bloccateAppare singolare – continua il coordinatore di Confimprese .che si critiche la CUC per le gare alla Sanità e poi si nomini l’ex responsabile della CUC direttore Generale di una delle più importanti AS Siciliane. I bandi fin qui fatti, violano il principio delle pari opportunità tra le varie dimensioni aziendali, è stato possibile, bloccare queste violazioni delle regole di mercato, solo grazie alla possibilità di monitorare da vicino lo sviluppo delle gare. Il trasferimento in altra sede, vieterebbe il possibile controllo democratico sull’operato di un ente che agirebbe lontano dal territorio teatro delle gare, delle aziende locali e degli utenti che dovranno usufruire del servizio”.

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“Se non si blocca questo trasferimento delle funzioni della CUC – prosegue Felice – saranno espulse dal mercato le micro e piccole imprese locali con le evidenti ripercussioni anche in termini occupazionali. Non riesco a spiegarmi il motivo di questa scelta –continua Giovanni Felice – e mi chiedo se la CUC non è in grado di fare le gare della sanità, perché dovrebbe essere in grado di fare le gare degli altri settori? È un problema di capacità tecnica? Se cosi è perché non assumere o dare un incarico ad un tecnico che gestisca le gare all’interno della CUC Sicilia?”

“Da siciliano mi pare folle che in un momento in cui al centro del dibattito politico, c’è l’autonomia delle Regioni anche in materia di Sanità, l’abdicare da parte della Regione Sicilia al proprio diritto a gestire le gare in favore di una Regione capofila nel discorso di differenziazione del Sistema sanitario nazionale, rappresenta, oltre che una mortificazione per la dirigenza della Regione Sicilia, un fallimento della Politica sia amministrativa che legislativa regionale. Sono convinto – conclude il coordinatore di Confimprese Sicilia – che la nostra regione abbia professionalità e competenze tali da gestire le gare d’appalto al meglio, probabilmente le gare non vanno a buon fine anche a causa di direttive politiche poco chiare. Non vorremmo che il trasferimento verso altri lidi del centro decisionale sulle gare nel settore della Sanità, sia frutto della volontà di accelerare il processo di concentramento di forniture e servizi verso alcune aziende di grandi dimensioni a scapito del tessuto produttivo e distributivo locale”.

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17 Settembre 2019, 18:09

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