26 Febbraio 2024, 09:53
2 min di lettura
ROMA 26 FEB 2024 – “Le buone intenzioni ci sono, e naturalmente anche le risorse economiche. Ma l’ambizioso progetto del PNRR Missione Salute, incentrato in gran parte sul rilancio della sanità territoriale, rischia di trasformarsi nell’ennesima occasione mancata”. Sono le parole di Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up.
“Il Governo si sta prodigando – continua il sindacalista – è innegabile, nel pianificare percorsi dove strumenti efficaci come la telemedicina, uniti a una sanità che abbraccerà sempre di più tecnologia e digitale, possono di certo rappresentare una svolta. Attenzione, però, a dare tutto per scontato, lo ripetono a chiare lettere report autorevoli”.
Per De Palma “l’Europa ci sta venendo incontro, e di recente ha messo in atto una fondamentale rimodulazione dei fondi, per quanto riguarda l’utilizzo delle risorse siamo in linea con i tempi e le scadenze previste. Ricordiamo che la Commissione UE ha approvato, infatti, la rimodulazione della Missione 6 del PNRR italiano, aumentando i fondi per telemedicina e assistenza domiciliare”.
L’investimento per l’Assistenza Domiciliare cresce di 250 milioni per coprire 842.000 over 65 entro giugno 2026. La Telemedicina riceve un aumento di 500 milioni, portando il totale assistiti a 300.000 entro il 2025. Gli investimenti strutturali subiscono riprogrammazioni a causa di aumenti dei costi dei materiali, ma nessun definanziamento.
“Aumentano i fondi – spiega il presidente – aumentano le responsabilità nel dover rispettare le scadenze. La carenza di infermieri è una spada di Damocle che pende sulle teste di ognuno di noi da fin troppo tempo. E senza professionisti dell’assistenza, al Nord, ma anche al Sud, il rilancio della sanità di prossimità è praticamente impensabile. Fa bene, certo, il Ministro Schillaci, a lavorare alacremente su come utilizzare nel migliore dei modi le risorse a disposizione”.
“Non c’è possibilità alcuna, lo ripetiamo, di rilanciare la sanità italiana, senza un numero adeguato di professionisti, corrispondenti al rinnovato fabbisogno della popolazione. E da nostre indagini ne occorrono subito almeno altri 40mila per rispondere alle esigenze del PNRR, da aggiungere ai 65mila della carenza strutturale, dato quest’ultimo che lo ripetiamo da tempo, è decisamente sottostimato visto che, rispetto poi agli standard europei, in Italia mancano non meno di 175mila infermieri”, conclude De Palma.
Pubblicato il
26 Febbraio 2024, 09:53