10 Febbraio 2011, 20:32
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“Non abbiamo parlato di donne, vista l’aria che tira meglio precisarlo”. Inizia così il racconto di Antonello Cracolici, capogruppo del Pd all’Ars, dell’incontro che questo pomeriggio si è tenuto tra lui, Giuseppe Lupo e Raffaele Lombardo. Si è parlato soprattutto di concertazione tra il governo e le parti sociali, ma anche di sanità. Già in tarda mattinata Cracolici era intervenuto attraverso le pagine virtuali del suo blog in difesa di Massimo Russo.
“C’è un fronte mediatico che appare prevenuto a prescindere in tema di sanità. Attenzione, io non voglio dire che la sanità siciliana sia il paradiso. Siamo in una terra che è stata resa neanche purgatorio, che è un inferno. Ma le cose si stanno muovendo, questo è un cambiamento faticoso e più lento di quanto vorremmo. Il punto è che si vive con un atteggiamento rivolto al passato, c’è una parte di Sicilia che pensa che si stava meglio quando si stava peggio. Vede, se c’è una cosa che mi fa arrabbiare, da palermitano, e mi duole dirlo, è che l’edilizia della sanità nel capoluogo è vent’anni indietro rispetto a quella di Catania. Qui c’è stata una gestione becera. Quello che contava era la sanità, sia in termini affaristici, che di consenso. E in barba all’interesse del paziente”.
Nel corso della riunione con Lombardo si è parlato, si diceva, di concertazione con le parti sociali. “E’ tempo di uscire dalle polemiche, è necessario affrontare con urgenza il tema di un patto per il lavoro e lo sviluppo, concordato con le parti sociali. Il governo nelle ultime settimane ha cominciato a muoversi, si sono fatte cose importanti, dal latte siciliano alla promozione del pomodoro di Pachino. E poi, si diceva, c’è una sanità che comincia a prendere forma”.
“Certo, spiace prendere atto che abbiamo a che fare con ministri che fanno i conigli a Roma e vogliono fare i leoni in Sicilia. Leggere quanto dichiarato dal ministro Prestigiacomo è surreale. Sinceramente mi hanno stupito le parole di Ivan Lo Bello, che è persona che stimo e rispetto. Credo che occorra molta prudenza per non cadere nelle provocazioni di chi è stato eletto coi voti dei siciliani e adesso fa parte di un governo che della Sicilia se ne infischia”.
Un’ultima riflessione, Cracolici la dedica all’Assemblea Regionale. “L’Ars – dice – deve uscire dalla sindrome dell’attesa. Io non ho capito, per esempio, perché oggi non si è tenuta l’Aula. Aspettiamo martedì la conferenza dei capigruppo per calendarizzare i lavori. C’è tanto da fare, dalla legge sulla semplificazione amministrativa, alla riforma elettorale. E poi c’è il ddl sull’incompatibilità per i rinviati a giudizio. E di questi tempi non è cosa di poco conto”.
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10 Febbraio 2011, 20:32