Sanità, il problema dei corsi | “Così quei medici parteciperanno”

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29 Gennaio 2020, 19:26

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PALERMO – I medici che già lavorano nei pronto soccorso, in regime di libero professionisti, non avrebbero avuto l’occasione né il tempo di partecipare ai corsi di formazione sanitaria e così la Regione pensa a dei correttivi per risolvere l’inghippo. Dopo l’avvio, i corsi di formazione del Cefpas per medici non specializzati da impiegare nei pronto soccorsi sono risultati incompatibili con l’attività di alcuni camici bianchi che già offrono un servizio nei pronto soccorso. In mancanza di alternative, avrebbero dovuto scegliere se frequentare i corsi training on the job. Così la questione è stata arrivata al tavolo della commissione Sanità dell’Assemblea regionale siciliana.

Stando all’organizzazione iniziale dei corsi, infatti, i medici che lavorano nei pronto soccorso come liberi professionisti non potevano partecipare al corso per due ragioni di incompatibilità. La prima era legata alla partecipazione alla prima parte del corso: le lezioni si sarebbero svolte contemporaneamente agli orari di lavoro. La seconda incompatibilità era invece dovuta al cumulo tra la borsa di studio che sarà erogata per i 24 mesi di attività e il pagamento che le aziende sanitarie pagano per la prestazione di lavoro autonomo.

Il governo, raccogliendo la mia proposta – spiega il deputato Carmelo Pullara -, ha assicurato che modificherà l’impianto dei corsi. Anzitutto sarà prevista l’opzione della libera scelta tra borsa di studio e incarico libero professionale. Inoltre, spalmando le ore di teoria in un maggiore arco temporale, da una parte sarà consentita a tutti i medici la libera ed equa partecipazione al corso e dall’altra sarà assicurata la prestazione lavorativa presso i pronto soccorso”.

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